Da Fermi a Rubbia, online la grande fisica italiana del ‘900

ROMA. – Dalle testimonianze del Nobel del 1938 Enrico Fermi, passando da Edoardo Amaldi e Tullio Regge fino a Carlo Rubbia o l’incredibile storia dei giovanissimi Marcello Conversi, Ettore Pancini e Oreste Piccioni che proseguono i loro esperimenti duranti i bombardamenti della II guerra mondiale: sono alcuni dei tanti preziosi materiali messi a disposizione da oggi da ‘La Mediateca Infn. La storia della fisica in video’, il nuovo progetto dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) in collaborazione con l’Accademia dei Lincei nato per valorizzare il patrimonio audiovisivo storico italiano sulla ricerca in fisica fondamentale. “Ci eravamo resi conto che avevamo tanti materiali video poco noti al pubblico ma interessanti e capaci di raccontare la storia della fisica italiana nel tempo. Abbiamo allora deciso di metterli insieme e renderli accessibili a tutti”, ha detto il presidente dell’Infn, Antonio Zoccoli. A seguire la presentazione del progetto sono stati ben 12mila studenti, di 669 classi di tutt’Italia, collegati in streaming con l’aula magna del liceo Virgilio di Roma, lo stesso istituto dove nel pieno dei bombardamenti della II guerra mondiale un gruppo di giovani fisici, Conversi, Pancini e Piccioni trasportarono i loro esperimenti per proseguire il lavoro che aprirà le porte allo studio della fisica delle particelle. Un archivio composto da oltre 70 ore di materiali video, che comprendo interviste e video lezioni a grandi scienziati che hanno fatto la storia della fisica italiana, tra cui anche Edoardo Amaldi, Gilberto Bernardini, Giorgio Salvini e Bruno Touschek, e ampliato anche grazie al contributo dell’Accademia dei Lincei che ha restaurato antichi filmati gravemente deperiti. Decine le domande e le curiosità chieste dai tanti studenti anche al Nobel 2021 Giorgio Parisi, anche vice presidente dei Lincei, che ha spiegato anche la trasformazione di quella fisica “necessariamente artigianale” del dopoguerra verso strumenti sempre più grandi e sofisticati come il più recente Lhc del Cern di Ginevra reso possibile dalla cooperazione di migliaia di persone. (ANSA).