Papa Francesco: “Governanti si chinino al grido della pace”

Papa Francesco all'incontro "Il grido per la pace" promosso dalla Comunità di Sant'Egidio.
Papa Francesco all'incontro "Il grido per la pace" promosso dalla Comunità di Sant'Egidio. (Vatican News)

ROMA. – Una preghiera per l’Ucraina ma anche per tutte le altre zone del mondo piagate da un conflitto perché siamo “nella terza” guerra mondiale. Lo ribadisce Papa Francesco al Colosseo chiudendo la tre-giorni organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio “Il grido della pace”.

Pace che in Europa è stata “gravemente violata, ferita, calpestata”. “L’invocazione della pace non può essere soppressa: sale dal cuore delle madri, è scritta sui volti dei profughi, delle famiglie in fuga, dei feriti o dei morenti. E questo grido silenzioso – sottolinea il Papa – sale al Cielo. Non conosce formule magiche per uscire dai conflitti, ma ha il diritto sacrosanto di chiedere pace in nome delle sofferenze patite, e merita ascolto. Merita che tutti, a partire dai governanti, si chinino ad ascoltare con serietà e rispetto.

Il grido della pace esprime il dolore e l’orrore della guerra, madre di tutte le povertà”. La guerra nel cuore dell’Europa che non si ferma, la minaccia nucleare, ma anche i tanti profughi che lasciano le loro terre per sfuggire ai conflitti. Viene ricordata questa umanità sofferente al Colosseo, luogo simbolo delle sofferenze dei martiri cristiani.

Ci sono molti leader religiosi del mondo (ma manca il Patriarca di Mosca Kirill) perché “solo la pace è santa” dice Francesco facendo suo l’appello di Giovanni XXIII quando nel 1962 l’umanità era vicina, come oggi, ad un conflitto mondiale senza ritorno: “Noi supplichiamo tutti i governanti a non restare sordi a questo grido dell’umanità”, diceva Papa Roncalli e ripete oggi Papa Bergoglio.

Ad accogliere il pontefice arrivato al Colosseo sono stati il neo ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il fondatore di Sant’Egidio Andrea Riccardi e il presidente della Comunità Marco Impagliazzo. “Milioni di persone esprimono, in modi diversi, una volontà: ‘Basta con la guerra!’. Dall’Ucraina bombardata, dalle trincee del Donbass, si alza il grido dei feriti, dei morenti, il lamento dei familiari e degli amici”, ha detto Impagliazzo ripetendo che “non esistono le ‘guerre giuste’ e le ‘guerre sante'”.

Sul palco dell’evento conclusivo c’era anche Edith Bruck, sopravvissuta alla Shoah, che ha vissuto sulla sua pelle gli orrori della guerra e del nazismo. Ed è stata lei a consegnare ai giovani l’appello per la pace firmato dai leader di tutte le fedi presenti. Un passaggio di testimone per sperare che l’escalation di questo ennesimo conflitto si possa ancora fermare.

(di Manuela Tulli/ANSA)

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