Proiezione: gli abitanti della Spagna saranno oltre 51 milioni nel 2037

MADRID — Oltre 51 milioni di abitanti nel 2037 e 52,9 milioni nel 2072. Se si confermassero le tendenze demografiche odierne, la popolazione della Spagna è destinata a crescere nei prossimi decenni rispetto ai circa 47,4 milioni attuali, secondo una proiezione dell’Istituto Nazionale di Statistica (INE) di questa settimana. Ma tale incremento non sarà in assoluto determinato da un’impennata delle nascite nella popolazione “autoctona”, precisa l’analisi: lo sviluppo demografico del Paese si dovrà invece “esclusivamente alle migrazioni internazionali”.

Il rapporto negativo tra natalità e mortalità, così come il progressivo invecchiamento della popolazione, sono fenomeni demografici di piena attualità in zone del mondo come la Spagna. Tali tendenze si trascinano da anni, per molteplici fattori, e solo l’arrivo continuo di nuove persone da altri Paesi compensa le perdite di abitanti che ne conseguirebbero.

Secondo l’INE, il flusso migratorio potrebbe essere particolarmente consistente nei prossimi quattro anni, con oltre 900.000 arrivi annuali e circa 450.000 partenze: una situazione per la quale, di 12 mesi in 12 mesi, il saldo immigrazione/emigrazione si chiuderebbe in positivo di quasi mezzo milione ogni volta.

L’istituto di statistica ufficiale considera possibile che, nel frattempo, il saldo nascite/decessi rimanga costantemente negativo, mentre la portata del fenomeno migratorio si ridurrebbe dopo il 2026. Ed è così che la popolazione della Spagna sfiorerebbe i 51,7 milioni di persone tra 15 anni, mentre crescerebbe di solo poco più di un milione nei successivi 40.

Alla progressiva scompensazione nella popolazione “autoctona” per il saldo negativo tra natalità e mortalità, si dovrebbe aggiungere anche l’invecchiamento della stessa: secondo i calcoli dell’INE se nel 2021 gli over 65 rappresentavano il 19,8% del totale, tra 15 anni questa percentuale passerà al 26%.

Il risultato di queste tendenze, in conclusione, sarebbe quindi quello di una popolazione più numerosa e, soprattutto, molto più variegata per quanto riguarda le origini tra mezzo secolo: per allora, gli abitanti del Paese nati in Spagna potrebbero rapprentare il 63,5% del totale, mentre oggi sono l’84,5%.

Se la situazione attuale proseguisse nei prossimi anni, una delle comunità che contribuirebbero a tale variazione demografica potrebbe essere proprio quella italiana: secondo gli ultimi dati dell’Ambasciata a Madrid, attualmente la rete consolare in Spagna ed Andorra assiste circa 250.000 connazionali residenti, una collettività che cresce a un tasso medio del 5% annuo, con punte dell’8% in alcune zone.

Ma l’aumento della popolazione migrante e la diminuzione di quella autoctona non sarebbero gli unici fattori sostanziali a condizionare la demografia spagnola nei prossimi 5o anni. All’incirca nello stesso periodo di tempo, la speranza di vita potrebbe passare dagli attuali 80,42 anni per gli uomini e 85,83 per le donne a, rispettivamente, 86,03 e 90,5 anni, secondo l’INE. E intanto, la media di figli per donna si innalzerebbe solo leggermente dall’attuale 1,19.

Redazione Madrid

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