Presidente Mattarella: “In Europa pace e sicurezza a rischio”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve gli onori militari, in occasione della cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico-scolastico 2022/2023 degli Istituti di formazione militare dell’Esercito
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve gli onori militari, in occasione della cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico-scolastico 2022/2023 degli Istituti di formazione militare dell’Esercito (Foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

TORINO. – “Pace e sicurezza sono state colpite e messe a gravissimo rischio dalle allarmanti vicende che nel centro Europa si stanno svolgendo”. Sono le parole che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha pronunciato a proposito della guerra in Ucraina, all’inaugurazione dell’anno accademico-scolastico 2022-2023 degli istituti di formazione dell’Esercito, a Torino.

Un accento, quello su “pace e sicurezza”, che Mattarella ha più volte ribadito rivolgendosi agli allievi. “Pace e sicurezza – ha affermato – che le nostre forze armate, i nostri corpi militari hanno costantemente contribuito a cercare nell’ambito delle iniziative della comunità internazionale, sotto la guida delle Nazioni Unite o nell’ambito delle iniziative dell’Unione europea o dell’Alleanza atlantica”.

Un auspicio, la pace, che è stato anche nell’intervento del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, parlando di quella all’Ucraina come di “un’aggressione ingiustificata e ingiustificabile, che ha visto il nostro Paese convintamente accanto alle sofferenze del popolo ucraino, con l’obiettivo di raggiungere il prima possibile una pace vera, duratura e che ristabilisca i principi del diritto internazionale”.

Presenti, tra gli altri, il capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Pietro Serino, la cerimonia ha sancito l’avvio delle attività del comando e degli istituti per la formazione dell’Esercito: Scuola di applicazione di Torino, Accademia militare di Modena, Scuola sottufficiali di Viterbo, Scuola di lingue estere di Perugia e i due istituti Nunziatella di Napoli e Teuliè di Milano.

E il ministro ha aggiunto: “Viviamo una stagione caratterizzata da molteplici focolai di crisi, in atto o in potenza. Un Paese importante come l’Italia è chiamato a essere protagonista, nei consessi internazionali e nell’ambito delle alleanze di cui è parte, per dare il suo contributo per la stabilità di diverse parti del mondo, in primo luogo nella vasta area dove risiedono i nostri interessi nazionali, il Mediterraneo”.

Un’Italia, che “sa badare a sé stessa nel rispetto della Costituzione e dei valori dell’Unione europea” ha poi affermato Mattarella, rispondendo ai cronisti sull’ipotesi di una necessità di “vigilanza” da parte dei governi esteri dopo il voto del 25 settembre.

La domanda è arrivata nella sua seconda tappa piemontese, ad Alba (Cuneo), accolto dagli applausi di giovani studenti, per il centenario della nascita dello scrittore Beppe Fenoglio e il bicentenario di quella del ministro dell’Istruzione Michele Coppino. Proprio ripercorrendo le azioni di Coppino, Mattarella ha evidenziato l’importanza dell’istruzione quale strumento di “ampliamento della democrazia”.

Ha citato, tra l’altro, al riguardo la riforma elettorale del 1882, con “il voto a tutti i cittadini di sesso maschile, maggiorenni, che avessero superato l’esame del corso elementare obbligatorio. Sembra strano – ha detto rivolgendosi alle ragazze presenti – sentire parlare di voto concesso ai maschi maggiorenni, ma è stato così fino al 1946. Siamo arrivati in ritardo come Paese sul traguardo del voto alle donne: incomprensibile e inconcepibile che non ci fosse”.

(di Claudia Tomatis/ANSA)

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