Italiani tirano la cinghia ed è corsa al discount

I cartelli che pubblicizzano l'iniziativa 'Sconti e Sicurezza' over 65 in Liguria, al Mercato Orientale
I cartelli che pubblicizzano l'iniziativa 'Sconti e Sicurezza' over 65 in Liguria, al Mercato Orientale. Archivio. ANSA/LUCA ZENNARO

ROMA.  – Il caro prezzi morde il portafogli e le famiglie sono costrette a tirare la cinghia. Cresce così il ricorso ai discount alimentari: un cambio di abitudini e consumi per far quadrare i conti della spesa.

Gli ultimi dati elaborati da Nielsen like4like per Fida Confcommercio e Federdistribuzione mostrano un balzo di oltre il 10% del fatturato a settembre. Per Donatella Prampolini di Fida ‘i discount hanno cannibalizzato i canali dei super e ipermercati’, mentre per Federdistribuzione il dato conferma un trend di crescita in evidenza già da tempo.

Letture diverse, ma una cosa è certa: il discount è l’unico canale nel settore del commercio alimentare ad aver aumentato il numero di pezzi venduti. Nel periodo gennaio-agosto 2022 i “market low cost” registrano una crescita dei volumi di vendita di quasi 3 punti rispetto alla stessa fase dell’anno precedente.

Anche Istat, nella sua ultima indagine, ha fotografato una dinamica importante: a luglio il fatturato dei discount è cresciuto del 12,3%, staccando di almeno 5 punti sia il canale degli ipermercati che quello dei supermercati.

Il discount, quindi, è sempre più una tappa obbligata per gli italiani che perdono potere d’acquisto. Prampolini non ha dubbi. “È un dato che segue la pancia delle persone: la gente si spaventa, ha timore del futuro e cerca di risparmiare sulla spesa. È successo anche con la crisi del 2009. Man mano che le bollette crescono, cresceranno anche i fatturati dei discount”.

Il settore è in buona salute da tempo, ma per Prampolini l’ultima impennata ha una connessione diretta con il caro bollette. “Il supermercato fa fatica a tenere l’inflazione, perde in termini di pezzi venduti, mentre il discount cresce”.

Più cauto Carlo Alberto Buttarelli, dell’Ufficio studi di Federdistribuzione. “Il discount accelera, è certo. Sta acquisendo una nuova clientela, fatta di gente che cerca il risparmio, ma non c’è una virata”. Insomma, i consumi cambiano, ma non ci sarebbe una febbre da low cost. Buttarelli insiste sulla “supermercatizzazione del discount”: il cittadino lo sceglierebbe anche per la sua sempre maggiore attenzione alla qualità.

La presidente Fida-Confcommercio parla inoltre di “andamenti ciclici”. “Al momento le famiglie si spostano al discount perché è l’unica leva che possono usare per far fronte al caro prezzi.

Nel momento in cui ci saranno risposte sui temi energetici, le persone torneranno a scegliere l’alta qualità di super e ipermercati”. In attesa dei futuri comportamenti di consumo degli italiani, anche l’Istat commenta i dati in modo deciso: “al momento il discount è un settore che cresce in maniera più forte degli altri”.

(di Luca Ferrero/ANSA).

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