PP, “la legge di bilancio di Sánchez è puro calcolo elettorale”

MADRID — “Puro calcolo elettorale”. Così il Partito Popolare definisce la proposta di legge di bilancio presentata ieri dal governo di Pedro Sánchez, un’iniziativa di manovra finanziaria particolarmente incentrata sulle politiche sociali. “Lei ha bisogno del denaro di tutti gli spagnoli per comprare volontà”, ha attaccato oggi in Parlamento la portavoce della formazione di centro-destra, Cuca Gamarra, rivolgendosi al premier. “Voi siete impegnati nello sradicare la ricchezza, mentre noi preferiremmo sradicare la povertà”, ha aggiunto Iván Espinosa de los Monteros di Vox, fortemente critico con misure fiscali dell’esecutivo come l’annuncio di un’imposta straordinaria per “grandi fortune”.

Mentre Partito Socialista e Unidas Podemos (i due partiti del governo) preparano il terreno per discutere con alleati parlamentari l’appoggio alla finanziaria, l’opposizione cerca argomenti per attaccarne le linee guida. Puntando sul possibile rallentamento dell’economia previsto nei prossimi mesi — come quello della Banca di Spagna, che pronostica per il 2023 una crescita dell’1,4% e non più del 2,8% — per sostenere la necessità di politiche diverse. “Sono un emendamento sulla totalità del quadro economico su cui si basa la finanziaria”, ha sostenuto Gamarra in dichiarazioni a media.

In alternativa, il PP propone “restituire alle famiglie il denaro perso con l’inflazione”, secondo quanto scritto su Twitter dal leader popolare Alberto Núñez Feijóo. “Se il governo vuole attuare una vera politica fiscale sociale, deve abbassare l’Irpef da gennaio 2022 per i redditi medi e bassi, e abbassare l’Iva sui prodotti di base nel paniere”, ha aggiunto. “Sánchez, invece, ipoteca gli spagnoli”, sostiene anche il senatore ed ex governatore della Galizia. Un argomento condiviso anche dalla leader dei liberali di Ciudadanos Inés Arrimadas.

Ormai da alcune settimane, la questione fiscale si è situata pienamente al centro del dibattito politico, mentre entra sempre più nel vivo una fase di pre-campagna, visto l’avvicinamento dell’intenso ciclo elettorale previsto nel 2023 (con regionali, comunali e generali). Con argomenti retorici come la “difesa” dei “ricchi” o dei “poveri” diventati particolarmente ricorrenti da una parte e dall’altra.

Oggi, segnala la stampa iberica, prova di ciò si è avuta al Congresso dei deputati, quando Espinosa de los Monteros ha affermato di “non conoscere nessuno spagnolo che abbia prosperato” da quando è in carica l’attuale governo. “Dovrebbe rivedere un po’ chi sono i suoi amici”, gli ha risposto la vicepremier e ministra dell’Economia Nadia Calviño, “perché questo significa che non conosce nessuno che percepisce il salario minimo, che non conosce nessun giovane che ha ottenuto il suo primo lavoro stabile grazie alla riforma del lavoro, che non conosce nessuno che benefici di borsa di studio…”.

Nel frattempo, un altro aspetto che genera discussione — in questo caso all’interno della propria coalizione di governo — è quello delle spese per la Difesa, che, nei piani del governo, aumenteranno del 25% circa nel 2023. Ieri, il portavoce parlamentare di Unidas Podemos Pablo Echenique ha accusato il PSOE di “slealtà su questo aspetto.  “Voglio dire chiaramente che l’aumento unilaterale delle spese per la Difesa ci è stato nascosto e questo è vergognoso”, ha scritto su Twitter nel tardo pomeriggio.

Un’accusa respinta dalla parte socialista del governo, secondo quanto dichiarato a giornalisti oggi la ministra del Tesoro María Jesús Montero.

Redazione Madrid

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