PSOE e Podemos d’accordo per la legge di bilancio

Yolanda Díaz e Pedro Sánchez

MADRID — Quando la notte porta consiglio. Di prima mattina, la presidenza spagnola ha reso noto un accordo interno alla coalizione di governo (Partito Socialista – Unidas Podemos) per una proposta di legge di bilancio da presentare al Parlamento: un’intesa che pareva ancora lontana a causa di “differenze profonde” tra le due parti solo poche ore prime, stando a dichiarazioni in radio della vicepremier Yolanda Díaz. Ma tutto pare poi essere rientrato. “La finanziaria comprende il maggior budget della storia per politiche sociali”, spiega La Moncloa, che ha anche incluso un incremento del 25% delle spese per la Difesa. Adesso, il premier Sánchez e i suoi dovranno raccogliere appoggi parlamentari sufficienti per farla approvare.

A detta del governo, la legge di bilancio offre “sicurezza e stabilità” alle famiglie, con nuovi aiuti, e contempla un incremento della disponibilità economica anche per tutelare i pensionati. “Sei euro ogni dieci verranno destinati a spesa sociale”, si legge nella presentazione della proposta di legge diffusa oggi dai canali ufficiali dell’esecutivo.

Ad esempio, Madrid punta a garantire un aumento dell’8,5% circa delle pensioni nel 2023, così come un +9,5%, suddiviso in tre anni, per quanto riguarda i salari dei dipendenti pubblici.

Nel caso degli aiuti a famiglie, si pensa all’estensione di misure come  un bonus da 100 euro mensili per figli di età compresa da 0 a tre anni — ora valido solo per madri lavoratrici e che verrà messo a disposizione anche di altre categorie — o di nuovi congedi temporanei per permettere una miglior conciliazione tra lavoro e bisogni familiari.

Inoltre, si prevedono maggiori fondi per l’istruzione, con un aumento della spesa del 6,6%, e per la Sanità (+6,7%).

Per quanto riguarda le spese militari (un aspetto che ha sempre generato discussioni interne tra PSOE e Podemos), la ministra del Tesoro María Jesús Montero ha spiegato che l’aumento previsto è in linea con gli impegni presi nei confronti della Nato, e che prevedono un raggiungimento della soglia del 2% del Pil destinato alla Difesa nel 2029.

Stando a quanto emerso dalle reazioni dei diversi gruppi parlamentari, raccolte dai media iberici, i partiti dell’opposizione (Partito Popolare, Vox, Ciudadanos) si dichiarano contrari alla proposta del governo. D’altro canto, vari dei partner di Sánchez esterni all’esecutivo si sono invece mostrati aperti a trattare. Anche se con condizioni. “Non conosciamo assolutamente nessun dettaglio”, ha affermato ad esempio Gabriel Rufián, portavoce di Esquerra Republicana, “il nostro voto si deve sudare”.

Redazione Madrid

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