Stipendi pubblici, ‘sì’ di CCOO all’offerta di aumento del governo, ‘no’ di CSIF

Un ufficio pubblico: scartoffie sui tavoli e impiegati statali lavorando col computer
Un ufficio pubblico con impiegati statali lavorando col computer.

MADRID — Il governo incassa, nello stesso giorno, un “sì” e un “no” dai sindacati. La questione su cui i rappresentanti dei lavoratori sono stati chiamati a pronunciarsi riguarda una proposta di aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici da parte di Madrid, che ha offerto un incremento complessivo di un massimo di circa il 9,5%-9,8% in tre anni. Oggi, Comisiones Obreras (CCOO) si è dichiarato d’accordo, aggiungendosi così a UGT. CSIF, invece, ha valutato quanto messo sul tavolo dall’esecutivo “insufficiente”. Le trattative sono ancora in corso.

I negoziati tra il ministero del Tesoro e i sindacati sugli aumenti di salario per i dipendenti pubblici sono entrati nel vivo la settimana scorsa. L’ultima proposta avanzata da parte del governo, secondo i sindacati, prevede un aumento ulteriore dell’1,5% circa nel 2022 (in aggiunta al 2% già previsto), di un 3,5% massimo nel 2023, e di un possibile 2,5% per il 2024.

Già venerdì, UGT aveva comunicato di aver accettato l’offerta, una posizione condivisa ora anche da Comisiones Obreras. “L’area pubblica di CCOO, in qualità di primo sindacato nel campo delle Pubbliche Amministrazioni, ha dato il proprio assenso all’offerta di aumento salariale presentata oggi, un fatto che valuta positivamente poiché, pur essendo ancora insufficiente, è la prima volta che l’aumento previsto dalla Legge di Bilancio viene rivisto al rialzo”, si legge in un comunicato.

CCOO aggiunge anche che l’accordo prevede, oltre agli aumenti di salario, altri “progressi in materie importantissime richiesti dal sindacato”, come “cambiamenti in questioni di pari opportunità” e in quanto a “diritto al negoziato collettivo”.

D’altra parte, il sindacato CSIF rispedisce al mittente, per il momento, l’offerta del governo. “Non possiamo accettare in nessun caso un accordo che preveda un aumento di salari su tre anni inferiore al livello attuale dell’inflazione”, ha spiegato a giornalisti Francisco Lama, esponente di quest’organizzazione.

A settembre, il tasso d’inflazione si è attestato sul 9%, dopo aver superato anche il 10% nei mesi precedenti, secondo gli ultimi dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (INE).

Redazione Madrid

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