Una squadra di 35 esperti in vari ambiti si unisce a Sumar

Sumar

MADRID — “Modello d’Europa”, “migrazioni”, “politica internazionale”, “giustizia”, “pesca”, “mobilità sostenibile”: sono alcuni dei 35 campi tematici su cui Yolanda Díaz vuole lavorare nell’ambito del suo nuovo progetto politico, il “movimento cittadino” Sumar. Per farlo, la vicepremier e ministra del Lavoro spagnola ha deciso di contare su altrettanti esperti, con curriculum di prestigio, in ciascuno degli ambiti individuati: a loro sarà affidato il compito di sviluppare, stabilendo un confronto con la società civile, idee e programmi. La leader politica, tuttavia, ancora non ha chiarito esplicitamente la sua posizione in merito a una domanda ricorrente: Sumar sarà una nuova opzione elettorale alle elezioni generali in programma l’anno prossimo?

Presentata ufficialmente lo scorso luglio a Madrid, la nuova piattaforma politica di Díaz ha iniziato a prendere forma nelle settimane successive, dopo una pausa estiva: la vicepremier ha iniziato un annunciato “tour” del Paese, concepito, secondo le sue stesse parole, come un “processo d’ascolto” per cogliere il reale sentire della società spagnola, con l’obiettivo di favorire anche un “riavvicinamento” tra cittadini e politica.

Presentando la squadra con cui collaborerà, la quale comprende anche personalità pubbliche come lo scrittore basco Bernardo Atxaga (che si occuperà di cultura), Díaz ha spiegato che l’obiettivo finale di questo processo è formulare “un nuovo grande contratto sociale, che sia verde, femminista, con dentro giovani dotati di immaginazione e talento, pacifista, internazionale e, soprattutto, di un Paese che sia felice”.

Tra i profili presentati oggi ci sono anche diversi docenti universitari, così come sportivi, ingenieri ed esperti in gestione pubblica e in diritto.

La vicepremier ha aggiunto che il “progetto di Paese” da sviluppare dev’essere pensato su un arco temporale di “dieci anni”, perché serve “uno sguardo a lungo raggio”. Tale progetto, quindi, non “calza bene con i ritmi elettorali”, perché deve risolvere questioni di fondo come “l’emergenza climatica e ambientale”, “i problemi di salute mentale dei giovani” o “la disoccupazione degli over 45”.

“In questo progetto di Paese, l’immaginazione non dev’essere ristretta alle dimensioni di un’urna o di una lista elettorale”. ha detto ancora la leader progessista. Secondo quanto spiegato in precedenza, l’idea è che il “processo di ascolto” a cui fa riferimento sia di circa 6-7 mesi.

Attualmente, la vicepremier rappresenta nel governo la formazione politica Unidas Podemos, il cui eventuale ruolo in un’ipotetica candidatura elettorale di Sumar non è ancora chiaro.

Redazione Madrid

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