Elezioni 2022: dal canone Rai ai mutui Zac, ecco le promesse ultimo minuto

Il seggio elettorale presso il liceo Mameli, in via Micheli, a Roma
Il seggio elettorale presso il liceo Mameli, in via Micheli, a Roma, 4 marzo 2018. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA. – Dal canone Rai alle 35 ore, dai mutui ‘Zac’ alla dote per i diciottenni. I partiti, al rush finale prima del voto di domenica, ripropongono nuovi e vecchi cavalli di battaglia elettorali a caccia di indecisi. Promesse in alcuni casi anche molto onerose e che, chi verrà eletto, dovrà provare a realizzare facendo i conti con un quadro economico tutt’altro che roseo. Crescita rallentata, aumento del deficit e dell’inflazione sono, infatti, i paletti con i quali il nuovo governo dovrà confrontarsi con la prospettiva di una manovra che potrebbe, a conti fatti, essere dolorosa.

Certamente anche da questo deriva il realismo messo più volte in campo da Giorgia Meloni: “Nei 15 mesi del governo Draghi – ha accusato più volte – il debito pubblico è aumentato, l’Italia è fanalino di coda in molte classifiche. Non verrò a dire che faremo miracoli, ma faremo quello che stiamo promettendo”. L’occhio resta dunque vigile sui conti tanto che la leader di FdI è ferma da tempo sul no a uno scostamento di bilancio per reperire risorse. Il nuovo governo avrà – per altro – anche in dote l’attuazione completa del Pnrr. Il centrodestra ha parlato a più riprese di una sua possibile rinegoziazione.

Un punto che vede il no fermo del Pd che teme una possibile riallocazione dei fondi in favore del Nord. No anche da Azione e Iv, così come da +Europa, che a più riprese, ha spiegato come questo potrebbe penalizzare i giovani per i quali è pensato il programma che guarda alla Next generation Eu.

Proprio i giovani (con i diciottenni che per la prima volta voteranno anche per il Senato) rappresentano un bacino elettorale al quale i partiti guardano con particolare interesse. E allora da Impegno Civico di Luigi Di Maio arriva la proposta per gli under40 dei mutui per la casa Zac (Zero anticipo canone) coperti dalla garanzia dello Stato sul 100% dell’importo.

Il Pd, dal canto suo, propone una dote di 10mila euro a tutti i diciottenni, una misura che sarebbe coperta attraverso l’aumento dell’aliquota della tassa di successione per i patrimoni elevati. Una proposta che il centrodestra, ma anche Azione, ha criticato accusando i Dem di voler aumentare le tasse.

Del resto, sul fronte fiscale la proposta centrale del programma del centrodestra è la flat tax, sulla quale si è speso in più occasioni Silvio Berlusconi. Niente ‘fuochi d’artificio’, per il momento, da parte del Cav che in passato ha, invece, tirato fuori il coniglio dal cilindro nell’ultimo miglio di campagna elettorale. Del resto il leader azzurro, questa volta, ha schierato Fi a garanzia in Ue del possibile futuro governo di centrodestra.

L’ultima settimana elettorale è, comunque, da sempre segnata da proposte elettorali ‘last minute’. Tra le ultime, in ordine di tempo, quella della Lega che ha ripescato l’abolizione del canone Rai. “Un regalo a Mediaset”, l’ha subito bollata il Pd. E ancora l’innalzamento a 13mila euro della no tax area per le pensioni, lanciata in questi giorni da Giuseppe Conte. Tra le proposte lanciate da M5s, che guarda da tempo all’elettorato di sinistra, la riduzione a 35 delle ore lavorative settimanali (idea di bertinottiana memoria) a parità di salario.

Un capitolo a parte è, poi, quello del Reddito di cittadinanza che FdI vorrebbe abolire per destinare fondi alle assunzioni. A difesa della misura M5s ma anche il Pd che ha invece messo in discussione il Jobs act voluto da Renzi. Una legge sul clima nei primi 100 giorni di governo, salario minimo e un piano straordinario per l’occupazione femminile, sono tra le proposte di Verdi e Sinistra Italiana. Dall’alleanza rosso-verde, così come da +Europa torna la proposta di liberalizzazione della cannabis con l’obiettivo di colpire la criminalità organizzata e creare un’entrata per l’Erario.

Il partito della Bonino è poi schierato, all’interno della coalizione di centrosinistra, a difesa della legge 194 sull’aborto. Sul punto ancora una volta la leader di FdI è tornata a rassicurare: “Non intendo abolire la 194, non intendo modificarla. L’unica cosa che vorrei fare è applicare meglio la parte della legge sulla prevenzione”.

(di Alessandra Chini/ANSA)

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