Covid: salgono i ricoveri in sei Regioni. Ema: “Verso nuova ondata”

Un reparto ospedaliero.
Un reparto ospedaliero. (ANSA)

ROMA. – Non sono al momento dei dati eclatanti, ma le curve del Covid-19 in Italia sembra ricomincino a salire: i casi aumentano in circa la metà delle province, i ricoveri ospedalieri crescono in sei e dall’Agenzia europea dei medicinali (Ema) arriva un monito a “prepararsi” perché una nuova ondata pandemica, avverte l’organizzazione, è in arrivo.

Invita dunque a non abbassare la guardia Marco Cavaleri, capo della strategia vaccinale dell’Ema, sottolineando che sul Covid-19 “i dati raccolti dal Centro europeo per il controllo delle malattie Ecdc mostrano che nelle ultime settimane c’è stato un calo nei numeri totali di casi e decessi in Europa. In ogni caso, come approccio ottimale, dobbiamo prepararci a una nuova ondata di contagi in linea con i trend mostrati dal virus nei due anni precedenti”.

La variante Omicron BA.5, ha chiarito, “è ancora dominante, ma dobbiamo sempre stare attenti ad altre varianti, come BA4.6 che si sta diffondendo velocemente negli Usa ed è stata rilevata in Europa. Ed Ema monitora come variante di preoccupazione anche BA2.75”.

Rispetto al messaggio rassicurante del presidente Usa Joe Biden, per il quale la pandemia è finita anche se il Covid continua a dare problemi, l’Europa si mostra dunque più cauta: “In Ue consideriamo ancora in corso la pandemia ed è importante che gli Stati membri si preparino per diffondere i vaccini, e specialmente i vaccini adattati, per prevenire un’ulteriore diffusione di questa malattia”, ha detto Steffen Thirstrup, direttore sanitario Ema.

E dall’altra parte dell’oceano anche Anthony Fauci frena gli entusiasmi. E’ molto “improbabile” che il covid venga eliminato ed una nuova variante ‘sospetta’ è all’orizzonte, spiega.

La situazione epidemiologica mostra segnali di allerta anche in Italia. I casi di Covid-19, secondo le analisi del matematico Giovanni Sebastiani dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), stanno infatti aumentando in 48 province italiane su 107, concentrati al Nord e al Centro; nelle altre province, invece, la discesa della curva dell’incidenza è in frenata o in stasi.

L’analisi delle differenze settimanali delle curve dell’incidenza dei positivi nelle 107 province italiane, spiega il matematico, “rivela che in 48 di esse siamo in una fase di crescita; nelle province di Bolzano, Gorizia e Biella l’incidenza negli ultimi sette giorni è aumentata di almeno il 50% rispetto ai sette giorni precedenti. Nelle province rimanenti, in molte il trend è di frenata della discesa e per alcune siamo in stasi, se non molto vicini all’inizio di una fase di crescita”.

Come al solito, aggiunge, “la distribuzione spaziale delle province coinvolte presenta una marcata caratteristica di continuità. Infatti, a parte poche province isolate, sono presenti due cluster: uno al Nord, dal confine con la Francia a quello con la Slovenia, e uno al Centro, che coinvolge province toscane, umbre, marchigiane, abruzzesi, laziali e campane”.

Sotto monitoraggio è anche l’occupazione dei reparti ospedalieri, dove l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), in base ai dati del 19 settembre, evidenzia che è ferma al 5% nelle ultime 24 ore in Italia la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti (un anno fa era al 7%), ma cresce in 6 regioni e province autonome (Lombardia 5%, Marche 6%, Pa Bolzano 9%, Piemonte 4%, Sardegna 5%, Umbria 17%).

A livello nazionale è stabile, al 2%, anche la percentuale di terapie intensive occupate a fronte del 6% che si registrava esattamente un anno fa. Quanto ai dati giornalieri diffusi dal ministero della Salute, si registra un aumento dei contagi: sono 28.395 i nuovi casi nelle ultime 24 ore (ieri 8.259).

Le vittime sono 60, quasi il doppio rispetto a ieri (31), mentre il tasso è al 13,7% in lieve aumento rispetto al 12,2% di ieri. Negli ospedali, sono 150 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 1 in meno di ieri, mentre i ricoverati nei reparti ordinari sono 3.495 (+2).

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