Il G7 del commercio, avanti sulle sanzioni a Mosca

Elmau, 27/06/2022 -
I Leader del G7 in videocollegamento con il Presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, durante la sessione di lavori della seconda giornata del Vertice. Elmau, 27/06/2022 - (Ufficio Stampa Presidenza del Consiglio)

BERLINO.  – “Continuiamo a condannare la brutale, immotivata, ingiustificabile e illegale guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. Rimaniamo fermi nel nostro impegno per le sanzioni”. Si apre così la dichiarazione finale del G7 commercio, conclusosi oggi in Germania, a Neuhardenberg, nel Brandeburgo.

I sette paesi più industrializzati hanno anche ribadito il “costante impegno a sostenere il governo e il popolo dell’Ucraina e a sostenere gli sforzi di riforma e di ripresa dell’Ucraina attraverso il commercio”. Ripresa per cui Kiev avrebbe bisogno della cifra record di 350 miliardi di euro, come ha fatto sapere ieri la ministra dell’Economia ucraina, Julia Svyrydenko, ospite dell’incontro tedesco.

“Si tratta di una somma gigantesca, che non può certo essere raccolta con il solo denaro pubblico”, ha detto il ministro tedesco dell’Economia, Robert Habeck. Il sottosegretario agli Affari Esteri, Manlio di Stefano, che ha rappresentato l’Italia al G7 commercio, ha confermato la cifra in questione e ha spiegato ad ANSA che “la strategia di Kiev è quella di far ripartire l’economia nazionale attraverso investimenti con coperture finanziarie da parte di organismi preposti, come le credit agency e il Fmi. Sono consapevoli che devono ricostruire il mercato del lavoro, di fatto distrutto dalla guerra. Vorrebbero attrarre investimenti con la benevolenza dei partner. Loro non possono fare garanzie agli investitori e chiedono aiuto ai partner su questo”.

Nel frattempo, parlando in conclusione dei lavori di Neuhardenberg, il padrone di casa Habeck ha anche aperto il fronte Cina, annunciando che per la Germania è finito il “tempo dell’ingenuità”. Sono finiti i tempi in cui si diceva “commercio, no matter what”, cioè accettando in un Paese ogni tipo di “condizioni sociali e umanitarie”. Questo significherebbe anche che in Europa si dovrà stabilire una politica commerciale “più robusta” con Pechino e che le “condizioni forzate che mette la Cina nella politica económica dovranno avere una reazione corrispondente in Europa”.

Il testo della dichiarazione finale del G7 Commercio non è così diretto, ma affronta la necessità di avere catene di approvvigionamento che siano “resilienti” alle “vulnerabilità sistemiche ai rischi cronici” e in cui siano sempre rispettati “diritti umani e standard internazionali del lavoro”.

Il G7 ha inoltre confermato di voler dare nuovo valore all’Organizzazione mondiale del commercio, con un “impegno per la rinascita e la riforma del sistema multilaterale del commercio internazionale, basato sulle regole, che ha come nucleo il Wto”.

(di Lorenzo Monfregola/ANSA).

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