Giustizia: decolla la riforma Cartabia con decreti attuativi

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia.
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia. (Ufficio Stampa e Comunicazione della Presidenza del Consiglio)

ROMA. – Colpo di acceleratore sulle riforme legate al Pnrr che il governo si è impegnato a realizzare entro il dicembre 2023. Il Consiglio dei ministri varerà domani i primi due decreti legislativi di attuazione della delega sulla concorrenza, su due punti importanti come i servizi pubblici locali e la mappatura delle concessioni; decreti che andranno in Parlamento per i pareri.

L’esecutivo ha inoltre incassato il via libera delle commissioni Giustizia ad altri due decreti attuativi di riforme essenziali, vale a dire quelle del processo penale e del processo civile. Sui due decreti di attuazione delle riforme del ministro Cartabia si è vissuto in commissione alla Camera l’ultimo scontro politico, con M5s che ha votato contro al decreto attuativo della delega penale e si è astenuto su quello della delega civile.

Martedì in Senato lo scenario era stato identico. Significativa l’astensione di Fdi che durante l’esame delle leggi delega aveva votato contro: un astensione che indica l’intenzione di favorire il procedere delle riforme collegate al Pnrr, anche in vista di un eventuale arrivo al governo del partito di Giorgia Meloni. Nel parere al decreto sulla delega civile Camera e Senato hanno inserito delle “condizioni” cioè dele richieste al governo di piccole riscritture dei testi: sta all’esecutivo valutare ora il loro accoglimento, visto che i pareri non sono vincolanti.

Sul penale il sì è stato senza condizioni e dopo un ultimo passaggio in Consiglio dei ministri la riforma potrà essere pubblicata in Gazzetta. Significativi i primi due decreti attuativi della delega sulla Concorrenza, che approderanno in Consiglio dei ministri domani. Il primo contiene la mappatura di tutte le concessioni pubbliche, ivi comprese quelle dei balneari, e il ministro leghista Massimo Garavaglia ha fatto sapere la contrarietà a questo passo, annunciando il voto contrario.

Meno conflittuale ma importante il decreto sui servizi pubblici locali, che prevede significative novità come il metodo del price cap per la determinazione delle tariffe. Inoltre per migliorare la gestione integrata sul territorio dei servizi pubblici locali delle città metropolitane: “il comune capoluogo può essere delegato dagli altri comuni ad esercitare le funzioni comunali in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica per conto e nell’interesse degli altri comuni”.

(di Giovanni Innamorati/ANSA)

Lascia un commento