Gli slogan elettorali si moltiplicano nel ritorno di Sánchez al Congresso

MADRID — “Il programma del Partito Popolare è il programma delle grandi compagnie energetiche di questo Paese”. “Questo governo è sempre più distante dalla gente”. I toni si scaldono nel Congresso dei deputati spagnolo, dove il premier Pedro Sánchez è tornato per il primo ‘question time’ al governo dopo la pausa della politica in estate. Nell’incipit della sessione, durante la quale il presidente è stato chiamato a replicare agli interventi rivoltigli direttamenti dal primo partito dell’opposizione e da altre formazioni, nei discorsi degli oratori si sono moltiplicati gli slogan elettorali. Segnali politici in arrivo mentre i partiti ‘affilano le armi’ in vista di varie tornate elettorali programmate nel 2023. 

Sánchez ha ad esempio risposto senza peli sulla lingua alla portavoce popolare Cuca Gamarra, che lo ha accusato di rifiutare tutte le misure proposte dall’opposizione, come leader di “un governo che solo vive nella contraddizione permanente” e che “non può stare in contatto con la Spagna reale”. “Il denaro ha molto potere”, ha replicato il premier, “ma il governo dev’essere al servizio della maggioranza sociale, cosa che faremo noi. Non come voi, che avete messo le istituzioni al servizio di una minoranza potente”. 

Dura anche la replica a Santiago Abascal, leader di Vox. “Voi non difendete gli interessi della Spagna, difendete altri interessi, che sono quelli della gente che sta in alto”, ha attaccato il premier, accusando anche il partito di estrema destra di “negare l’esistenza del cambiamento climatico”. Abascal, poco prima, aveva detto che il governo ha approvato una legge climatica “che proibisce agli spagnoli di esplorare e sfruttare le proprie risorse energetiche, condannandoci alla dipendenza energetica come nazione”.

Rivolgendosi a Gabriel Rufián, portavoce del partito indipendentista catalano Esquerra Republicana (uno dei partner di maggioranza abituali del governo), Sánchez ha invece sostenuto che “in materia energetica, non c’è governo più credibile in Europa che quello spagnolo”.  L’interlocutore, da parte sua, ha affermato che le misure dell’esecutivo “di solito sono taccagne e poco coraggiose” e ha chiesto di istituire “un fondo di salvataggio per permettere alle famiglie in difficoltà di poter continuare a pagare il mutuo”.

Il primo ‘question time’ al governo di settembre è arrivato dopo che, a inizio settimana, il premier ha riunito i parlamentari del suo Partito socialista per impostare le strategie politiche in vista dei prossimi mesi. “Siamo il governo della gente”, ha detto in quel momento, “e vi chiedo di mettere in evidenza questa enorme quantità di sforzi, di dialogo, di accordi con chi è diverso”.

Gli ultimi sondaggi pubblicati in Spagna danno il PP di Alberto Feijóo in vantaggio sul PSOE del premier, anche se al momento senza deputati sufficienti per ottenere la maggioranza assoluta. 

A questi pronostici si è aggiunto oggi un ulteriore rilevamento demoscopico, realizzato dal Centro per le Ricerche Sociologiche (CIS), che ha analizzato le opinioni degli spagnoli sull’ultimo faccia a faccia tra Sánchez e Feijóo, avvenuto al Senato dove il secondo detiene un seggio: sul totale degli intervistati, quasi il 79% non ha visto il dibattito, mentre delle persone che vi hanno assistito o hanno ricevuto informazioni a riguardo, il 29% crede che abbia vinto Sánchez, il 24% Feijóo e il 26% nessuno dei due.

Redazione Madrid

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