Offensiva Kiev decisa con gli Usa, “fuga dalla Crimea”

Una trincea a Odessa. (ANSA)

ROMA.  – “I rappresentanti delle autorità di occupazione russa stanno evacuando con urgenza le loro famiglie dalla Crimea temporaneamente occupata e dall’Ucraina meridionale”.

Dopo lo sfondamento a est nella regione di Kharkiv, dove ha rivendicato la riconquista di quasi 4 mila chilometri quadrati di territorio e ne starebbe mettendo in sicurezza altrettanti, l’esercito di Kiev comincerebbe a raccogliere i primi frutti anche a sud. Un colpo soprattutto al morale del nemico, quello riferito dall’intelligence ucraina: neppure la Crimea, annessa a Mosca nel 2014, può più considerarsi al sicuro.

“I rappresentanti dell’amministrazione, i dipendenti del servizio di sicurezza federale e i comandanti di alcune unità militari stanno anche cercando di vendere le loro case in segreto”, hanno affermato gli 007 di Kiev, secondo cui “stanno cercando in tutti i modi di chiudere l’accesso alle informazioni”.

Inizialmente presentato come obiettivo primario, la controffensiva a sud verso Kherson è stata invece usata secondo gli analisti della Difesa britannica come diversivo per indurre i russi a lasciare scoperti altri fronti. Una strategia che per il New York Times è stata studiata per mesi e concordata con alti funzionari Usa. Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale, e Andriy Yermak, uno dei consiglieri più stretti di Zelensky, avrebbero parlato più volte della pianificazione del contrattacco, mentre il capo degli stati maggiori riuniti Usa il generale Mark A. Milley e alti dirigenti militari ucraini hanno discusso regolarmente di intelligence e supporto militare.

L’avanzata meridionale al momento resta limitata a una dozzina di chilometri, anche perché la prima linea nemica comprende i temibili combattenti del leader ceceno Ramzan Kadyrov, che continuerebbero ad affluire a migliaia, mentre Mosca sembra frenare sull’invio di nuove unità delle truppe regolari. Le forze speciali del reggimento Akhmat, ha anche rivendicato Kadyrov, “occupano tutte le postazioni strategiche nella regione di Zaporizhzhia”, dove intanto è stata ripristinata la seconda linea elettrica di riserva per l’alimentazione della centrale nucleare. Mentre a Melitopol, altra città “occupata” nel sud, sono state segnalate esplosioni nella base aerea russa.

Lo scontro resta acceso anche a parole. Il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo Dmitry Medvedev ha avvertito che la bozza di trattato di sicurezza presentato oggi da Kiev, che vede l’Italia tra i garanti, è “di fatto un prologo alla Terza Guerra Mondiale”. Secondo l’ex capo del Cremlino, “naturalmente, nessuno darà alcuna garanzia ai nazisti ucraini, dopotutto è quasi come applicare l’Art. 5 del Trattato della Nato”. Ma “se questi idioti continueranno a pompare senza freni il regime di Kiev con i tipi di armi più pericolosi, prima o poi la campagna militare passerà a un altro livello”.

Intanto, le capitali europee tornano a fare pressione su Vladimir Putin. Dopo Emmanuel Macron, è stato il cancelliere tedesco Olaf Scholz a discutere con il presidente russo in una telefonata di un’ora e mezza in cui gli ha chiesto di trovare al più presto una soluzione diplomatica “basata su un cessate il fuoco, sul ritiro completo delle truppe russe e sul rispetto dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina”. Un intervento giunto dopo le nuove critiche di Kiev al sostegno militare di Berlino.

“Segnali deludenti dalla Germania, mentre l’Ucraina ha bisogno ora di” tank e blindati “Leopard e Marder per liberare la popolazione e salvarla dal genocidio”, ha accusato il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. Una sferzata che ha trovato alimento nelle parole dell’Alto rappresentante Ue Josep Borrell: “Vi posso assicurare che stiamo facendo pressione ai Paesi membri, anche la Germania, perché capiscano che ora il tempo è cruciale per quanto riguarda gli aiuti militari”.

Sul fronte diplomatico è intervenuto oggi anche il premier Mario Draghi, che ha sentito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Un colloquio incentrato sugli ultimi positivi sviluppi della controffensiva e della situazione sul terreno, con un focus sulla sicurezza a Zaporizhzhia, in cui il capo del governo ha confermato il continuo sostegno da parte dell’Italia all’Ucraina. “Ho sottolineato l’importanza della cooperazione con l’Italia in materia di difesa – ha commentato dal canto suo il leader di Kiev -. Dovremmo intensificarla”.

(di Cristoforo Spinella/ANSA).

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