Vendite ripartono ma i commercianti sono in allarme

Offerte e saldi per invogliare le spese con diverse code fuori dai negozi di abbigliamento di Milano
Offerte e saldicon diverse code fuori dai negozi di abbigliamento di Milano, Archivio. ANSA/PAOLO SALMOIRAGO

ROMA.  – Dopo il calo di giugno le vendite al dettaglio sono tornate a crescere nel mese di luglio, ma il rialzo non convince né commercianti né consumatori che lanciano l’allarme per il calo dei consumi, in particolar modo di quelli alimentari.

A luglio 2022, secondo i dati diffusi questa mattina dall’Istat, le vendite sono aumentate dell’1,3% in valore e dell’1% in volume rispetto a giugno, mentre rispetto a un anno prima hanno registrato un incremento del 4,2% in valore ma un calo dello 0,9% in volume. A livello congiunturale sono salite sia le venite di beni non alimentari (+1,3% in valore e +1,4% in volume) sia quelle dei beni alimentari (+1,2% in valore e +0,5% in volume). Da notare invece che rispetto a un anno prima sono in crescita le vendite dei beni non alimentari (+2,7% in valore e +1,0% in volume) mentre quelle dei beni alimentari registrano un aumento in valore (+6,1%)  ma una diminuzione in volumen (-3,6%).

L’inflazione, secondo un’analisi di Coldiretti sui dati Istat, ha spinto più di un italiano su due a tagliare del 3,2% gli acquisti alimentari nei primi 7 mesi, pur con una spesa del 3,6% in più a causa del caro prezzi determinato dalla crisi energetica e delle materie prime. Dello stesso parere anche l’Unione Nazionale Consumatori secondo cui quello di luglio è stato un rimbalzo tecnico ma in realtà gli italiani sono sempre costretti a restare a dieta.

Per il Codacons il crollo delle vendite di alimentari su base annua dimostra che gli italiani spendono di più per comprare meno, per questo l’associazione chiede che venga tagliata subito l’Iva su questi prodotti per ridurre i listini e sostenere i consumi.

Dal mondo del commercio, Federdistribuzione fa notare che i numeri di luglio risentono della recente accelerazione dell’inflazione e registrano l’effetto positivo del periodo estivo, ma analizzando i dati tendenziali emerge come l’andamento dei volumi di vendita continui a registrare segnali di rallentamento. E anche secondo Confcommercio la crescita congiunturale delle vendite di luglio “non attenua le preoccupazioni sulla tenuta, nei prossimi mesi, della domanda delle famiglie”.

Per l’associazione il recupero a volumen registrato nel confronto con giugno si associa, infatti, ad un ridimensionamento rispetto allo stesso mese del 2021. “Pur considerando che questa evoluzione è stata determinata dall’alimentare, che sconta oltre all’effetto sostituzione con il ritorno ai consumi fuori casa anche l’impatto di un aumento molto consistente dei prezzi, non va trascurato il fatto che in molti casi i miglioramenti non si inseriscono in un trend di ripresa consolidato” afferma.

Lascia un commento