Argentina: desaparecidos, morta giornalista Ruiz Guiñazú

Magdalena Ruiz Guiñazú

BUENOS AIRES.  – Magdalena Ruiz Guiñazú, figura emblematica in Argentina del giornalismo e della lotta per i diritti umani, è morta ieri a Buenos Aires a seguito di una non precisata malattia. Secondo diverse fonti biografiche aveva 87 anni, ma per alcuni aveva già compiuto i 91 anni.

Figlia di un ex ministro degli Esteri, Magdalena, come era semplicemente chiamata negli ambienti giornalistici, aveva abbracciato il giornalismo giovanissima, con varie interruzioni dovute alla nascita dei suoi cinque figli, e poi con continuità e in crescendo, in particolare alla radio, a partire dagli anni ’70.

La notizia del suo decesso ieri è stata diffusa via Twitter proprio dal programma “Magdalena Tempranisimo” di Radio Mitre (gruppo Clarín), da lei condotto quotidianamente per 20 anni fino al 2006.

Da sempre sensibile al tema dei diritti umani, fu fra i primi giornalisti argentini ad avere il coraggio di parlare apertamente dei desaparecidos in diretta radiofonica, scelta che scatenò l’ira della giunta militare al potere.

Tornata la democrazia, a fine 1983 il presidente argentino Raúl Alfonsín creò la Commissione nazionale sulla scomparsa di persone (Conadep) presieduta dallo scrittore Ernesto Sábato, e chiese a Ruiz Guiñazú di farne parte.

Il suo contributo fu significativo soprattutto nell’ambito delle indagini sul Centro di detenzione clandestino costituito nella Scuola di meccanica della Marina (Esma). Da là partirono molti dei voli in cui i detenuti, dopo essere stati torturati, venivano gettati da un aereo ancora vivi nelle acque del Rio de la Plata o nell’Oceano Atlantico.

Successivamente partecipò anche alla realizzazione di un documentario e del rapporto finale della Conadep, denominato “Nunca Más”.

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