Kenya: Corte Suprema conferma la vittoria di Ruto

Il presidente eletto del Kenia William Ruto, (AFP/TONY KARUMBA)

NAIROBI.  – Dopo quasi un mese dal voto dei cittadini keniani, avvenuto lo scorso 9 agosto, William Ruto è ufficialmente il quinto presidente della Repubblica del Kenya.

Sono stati i sette giudici della Corte Suprema, presieduta da una donna, Martha Koome, a spazzare via ogni dubbio residuo instillato da ben cinque ricorsi presentati dall’opposizione mcapeggiata dallo sfidante principale di Ruto, il settantasettenne Raila Odinga, già uscito sconfitto nelle precedenti quattro tornate elettorali. Respinte anche altre tre petizioni firmate da membri della società civile e singoli cittadini.

La Corte Suprema ha confermato con voto unanime la vittoria del vicepresidente uscente, da tempo in disaccordo con il leader Uhuru Kenyatta che in campagna elettorale aveva appoggiato Odinga. Ruto, dopo una settimana di spoglio delle schede, il 15 agosto era stato proclamato presidente dalla Commissione elettorale indipendente con oltre 7,18 milioni di voti pari al 50,49%, meno di due punti di vantaggio rispetto al 48,85% del rivale, votato da circa 6,94  milioni di persone. Poco prima dell’annuncio, quattro dei sette membri della stessa commissione si erano dissociati accusando il presidente dell’ente di controllo, Wafula Chebukati, di “decisione arbitraria”: all’interno del centro elettorale di Nairobi era scoppiato il caos, spingendo Chebukati ad una frettolosa proclamazione.

Da qui la decisione della coalizione “Azimio La Umoja”, che fa capo a Odinga, di ricorrere alla Corte Suprema per quella che lo sconfitto ha definito “una farsa”, parlando apertamente di “colpo di stato civile” da parte del presidente della commissione elettorale. Nelle motivazioni della richiesta di annullamento delle elezioni presidenziali, gli avvocati dell’opposizione hanno citato presunti e reiterati hackeraggi del sistema di trasmissione elettronico e discrepanze tra i documenti originali trasmessi dai seggi e quelli mostrati da Chebukati.

“Accettiamo la decisione della Corte Suprema ma siamo in totale disaccordo”, ha detto la vice di Odinga, Martha Karua, mentre l’avvocato della coalizione, il governatore James Orengo, ha parlato di “sentenza ideologica”.

Nel suo primo discorso da presidente, William Ruto ha invitato l’opposizione a lavorare insieme “per portare il Kenya ad un livello superiore”. Intanto, il richiamo alla pace di entrambi i leader politici della nazione trainante per l’economia dell’Africa Orientale sembra avere avuto gli effetti sperati: a differenza di quanto accaduto dopo le proteste dello stesso Odinga nel 2007 (oltre 1.100 morti) e nel 2017 (più di cento per la durissima repressione della polizia), fino non ci sono stati notevoli episodi di violenza e il Paese ha evitato di ripiombare nel caos.

(di Freddie Del Curatolo/ANSA).

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