Rogo in ospedale, sfiorata la tragedia. 85 sfollati

In una foto d'archivio i Vigili del Fuoco intervengono per domare un incendio
In una foto d'archivio i Vigili del Fuoco intervengono per domare un incendio

GENOVA. – E’ andata bene perché poteva davvero andare peggio nell’incendio che si è divorato un piano di chirurgia ortopedica e danneggiato altri due all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, nel savonese. E’ stata la prontezza di riflessi del personale infermieristico, dei medici, degli oss, il pronto intervento dei vigili del fuoco e la buona fattura dell’impianto antincendio e delle porte frangifiamma se in quel reparto, dove in pochi avevano la possibilità di scappare con le proprie gambe, tutti si sono salvati.

Il bollettino medico, alla fine di una notte fin troppo lunga, parla di tre intossicati, uno dei quali in modo grave ricoverato in terapia intensiva a Savona. 85 sono gli sfollati, 77 dei quali trasferiti nei nosocomi di Albenga e Savona, due al san Martino di Genova, una decina ai piani superiori dello stesso ospedale perché considerata ‘area non a rischio.

Tutto comincia alle 23.45. “Un boato” dicono i testimoni poi le fiamme che si nutrono di tutto quel che trovano e un denso fumo nero che entra ovunque e toglie il respiro. Poteva davvero essere una strage, ma si sono salvati tutti. All’alba l’incendio era spento, i fumi abbattuti. Sul posto vigili del fuoco e i carabinieri che cercano di capire come sia stato possibile innescare un rogo così violento in una stanza d’ospedale, trovano i resti di un accendino, ascoltano alcuni testimoni.

Il governatore e assessore alla sanità Giovanni Toti, che in mattinata farà un sopralluogo, parla nell’immediatezza di un’ipotesi, ma solo un’ipotesi, di incendio doloso. In quella stanza dove ha preso il via il rogo c’era un solo degente, un cittadino extracomunitario ricoverato per la frattura di un femore. La procura apre un fascicolo, ma per adesso si parla di “incendio colposo – dice il procuratore Ubaldo Pelosi -. Senz’altro non è stato un fatto accidentale, ma per ora non riteniamo ci sia stato il dolo.

Comunque aspettiamo il rapporto di carabinieri e vigili del fuoco”. Fascicolo a carico d’ignoti. Ma in quella stanza dice Asl2, c’era un solo paziente. La Lega punta il dito contro il migrante ricoverato nel reparto, la procura non conferma né smentisce opponendo “il segreto investigativo”. C’è chi dice che l’ha fatto apposta, chi invece che voleva solo fumarsi una sigaretta. L’unica cosa certa è che c’è davvero mancato poco perché tutto questo si trasformasse in una immane tragedia. Le indagini proseguono.

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