Letta chiama al voto: “Unica scelta è fra noi e la destra”

Enrico Letta nel manifesto della campagna elettorale Pd.
Enrico Letta nel manifesto della campagna elettorale Pd.

BOLOGNA. – “La scelta è semplice: o noi o la destra”. A tre settimane dalle elezioni il segretario del Pd Enrico Letta chiama all’impegno diretto la comunità del Partito democratico, invitando iscritti e militanti a fare il mantra degli ultimi venti giorni di campagna elettorale. Lo ha scritto in una lettera inviata ai militanti, lo ha ripetuto davanti alla platea della Festa dell’Unità di Reggio Emilia.

“Non c’è alternativa possibile – ha scritto nella lettera – lo sappiamo tutti: o noi o loro. O il futuro o il passato. O il progresso o la conservazione reazionaria. O la giustizia sociale o il privilegio e la rendita. O la destra o la sinistra. Chi nega che in fondo sia solo questa la scelta, semplicemente mente”. Questo in virtù, ha spiegato, del meccanismo della legge elettorale che prevede la scelta di oltre un terzo dei parlamentari sulla base dei collegi uninominali, dove chi prende un voto in più vince”.

Una strategia che, però, rischia di rendere bersagli della polemica elettorale più i mancati alleati che gli avversari veri e propri. “L’unico obiettivo che Calenda e Renzi da una parte e Conte dall’altra raggiungono – ragiona Letta davanti ai militanti di Reggio Emilia – è rischiare di far vincere la destra nei collegi: il loro obiettivo è di un posizionamento immediato che nel prossimo parlamento non avrà nessun ruolo. Il nostro sforzo deve essere di tenuta della nostra coalizione e di far passare il messaggio che, vista la legge elettorale, o vinciamo noi o vince la destra. Un messaggio che ancora non siamo riusciti a far passare come vorremmo”.

Anche per questo motivo, con Carlo Calenda le scintille non mancano mai: “non ce l’ho con Letta – dice – è una persona che stimo, con cui ho buon rapporto e con cui ho lavorato. Ma questa campagna elettorale la trovo profondamente sbagliata e divisiva. C’è questa cosa insopportabile che fa il Pd di dividere gli italiani in buoni e cattivi: se sei alleato loro sei buono anche se prima sei stato con la destra come Conte, e se non lo sei sei cattivo. Penso ai manifesti di Letta, che dice ‘se non sei con noi sei no vax’: io sono stato pro vax e così pure Conte e Forza Italia. Il mondo di Letta è diviso con l’accetta”.

Un atteggiamento, quello di Calenda, giudicato “incomprensibile e irragionevole” da Romano Prodi, che di Letta è un grande sostenitore. La campagna elettorale di Letta prosegue, cercando di motivare il popolo del Pd ad andare a cercare i voti di quel 40% di elettori che si dichiarano ancora indecisi, “strada per strada, casa per casa”, scandisce dal palco della festa dell’Unità, citando le ultime parole di Enrico Berlinguer prima del malore che lo porterà alla morte. “Nelle cucine della festa – racconta – una volontaria mi ha detto queste parole: ricordati, tu sei il segretario e ti chiami Enrico”.

La chiamata di Letta a iscritti e sostenitori è quindi a mettere gli indecisi di fronte ai meccanismi maggioritari dei collegi elettorali, ma anche a sottolineare le contraddizioni del centrodestra. “Salvini e Meloni – ha detto – su immigrazione e rapporto con la Russia dicono due cose opposte: Salvini, pro Putin e che sostiene le tesi di Putin, è un vero pericolo per il nostro Paese”.

A Reggio Emilia, città nota e studiata nel mondo come la patria degli asili, ha colto anche l’occasione per rilanciare uno dei punti chiave del programma Pd, lo stesso che, al Meeting di Cl a Rimini, gli aveva fatto guadagnare qualche contestazione, ovvero l’obbligatorietà della scuola dell’infanzia. “Tutti gli studi – dice -dimostrano che i bambini che hanno un percorso scolastico sin dalla tenera età, hanno un futuro migliore. Poi quando un bambino non frequenta la scuola dell’infanzia, ricade sulle mamme e magari sulla loro rinuncia professionale. È uno sforzo necessario per rendere una società più uguale”.

(Di Leonardo Nesti/ANSA)

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