Festa della Catalogna, Aragonès prende le distanze dal corteo secessionista

Il leader della sinistra indipendentista catalana di Esquerra Republicana (Erc), Pere Aragonés.
Il leader della sinistra indipendentista catalana di Esquerra Republicana (Erc), Pere Aragonés. (ANSA)

MADRID —Pere Aragonès prende le distanze da uno dei momenti più simbolici del secessionismo catalano. Il governatore ha infatti reso noto di non aver intenzione di partecipare all’ormai tradizionale corteo indipendentista dell’11 settembre, giorno della festa ufficiale in questo territorio (la ‘Diada’). Una decisione che mette in evidenza l’esistenza di divergenze tra diversi settori del movimento separatista (di cui fa parte lo stesso leader catalano).

Fonti a lui vicine hanno spiegato il motivo della scelta: Aragonès crede infatti che partecipare alla manifestazione, convocata dall’Assemblea Nazionale Catalana (Anc), non sarebbe “coerente” con la propria linea politica. A detta sua, il corteo sarebbe stato indetto in protesta contro “istituzioni e partiti” in generale e non contro lo Stato spagnolo, da cui gli indipendentisti catalani aspirano a ottenere la secessione.

Questa manifestazione in occasione della ‘Diada’ è diventato particolarmente rilevante per il movimento indipendentista nell’ultimo decennio, vista l’ampia capacità di mobilitazione cittadina. L’anno scorso, Aragonès, che guida una coalizione tra il proprio partito Esquerra Republicana (indipendentismo moderato) e Junts per Catalunya (secessionismo più acceso), vi aveva partecipato.

Ma, nel frattempo, certe crepe sono emerse sia tra queste due formazioni, sia tra ambienti politici come quello del presidente e quello di movimenti civici che si mostrano delusi dai partiti, come Anc. Il principale pomo della discordia è il modo di interpretare i rapporti con lo Stato: più conciliante quelli dei primi, più intransigente il secondo.

“Non capiamo come il presidente del governo della Catalogna accetti foto con il governo di Madrid e non voglia scattarsela con centinaia di migliaia di catalani che chiedono l’indipendenza, inclusa nel programma elettorale del suo partito”, si legge in un comunicato dell’Anc. “La manifestazione è un’iniziativa positiva per l’indipendenza”, si aggiunge, “non è contro i partiti, ma contro la strategia dei partiti”.

“Se Aragonès non partecipasse (al corteo), vorrebbe dire che non è coinvolto nel progetto per indipendenza”, aveva detto in precedenza  Dolors Feliu, presidente dell’Anc, al giornale La Vanguardia. Il leader catalano comunque prevede di partecipare ad atti istituzionali che si terranno in occasione della Diada, secondo il suo entourage.

Redazione Madrid

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