Boom dividendi, salari al palo, rischio autunno caldo

Una manciata di banconote.

ROMA. – I dividendi pagati agli azionisti in Italia nel secondo trimestre sono aumentati del 72,2%, circa dieci volte l’aumento dei prezzi mentre l’aumento atteso dei salari nel 2022 rispetto al 2021 è del 3,7%, meno della metà dell’inflazione.

Il dato è contenuto in una ricerca della Ces, il sindacato europeo che mette a confronto l’andamento delle cedole pagate agli azionisti con la dinamica delle retribuzioni che in tutta Europa perdono potere d’acquisto, ma in Italia crescono a livello nominale meno della media dell’Ue a 27.

I sindacati hanno più volte ribadito la necessità di affrontare questo problema sia sul fronte degli extraprofitti delle imprese dell’energia  imponendo una maggiore  tassazione, sia su quello dei rinnovi contrattuali che dovrebbero tenere meglio conto della corsa dei prezzi, ad esempio rivedendo l’utilizzo dell’Ipca.

Al momento si usa l’Ipca (Indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi dell’Unione europea) depurato dai costi degli energetici importati mentre i sindacati chiedono di usare l’indice non depurato perché su questa base i lavoratori fanno la spesa.

“Nel secondo trimestre del 2022 – sottolinea il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri citando lo studio della Ces – l’aumento dei dividendi distribuiti, in media in Europa, è stato pari al 28,7% a fronte di un aumento dei salari del 3,8%. In Italia la differenza è abissale – dice – con un aumento del 72,2% dei dividendi nel  secondo trimestre a fronte di una crescita attesa dei salari nell’anno del 3,7%.. Questo è inaccettabile”.

Se si guarda all’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) il tasso di inflazione ad agosto era all’8,4% e l’inflazione acquisita per il 2022 al 7%. .L’Ipca ad agosto è aumentato del 9,0% su base annua. Il rischio per i prossimi mesi è di un autunno caldo con le proteste dei lavoratori per salari che non tengono tengono il passo con il carovita.

Fa peggio dell’Italia in termine di divario tra dividendi e aumento delle retribuzioni la Spagna con una crescita del 97,7% per i dividendi e del 3,3% dei salari, aumento lontano dalla dinamica dei prezzi (+10,7%) mentre in Francia l’aumento dei dividendi è del 32,7% e in Germania del 36,3%. “Il ritmo di crescita dei dividendi distribuiti in Italia – dice Bombardieri – è di ben 20 volte superiore a quello fatto registrare dai salari. Nel recente bollettino della BCE viene sottolineato che gli esorbitanti extraprofitti maturati da aziende e multinazionali sono tra le cause principali dell’aumento dell’inflazione, che nel nostro Paese sfiora le due cifre.

L’incremento degli extraprofitti, dunque, genera anche crescita dei prezzi, alimentando ulteriormente diseguaglianza e povertà, in un contesto in cui una quota sempre maggiore dei dividendi viene distribuita anziché essere reinvestita. La tassazione degli extraprofitti è uno dei principali strumenti per arginare la deriva economica e i danni sociali che siamo costretti a subire. Bisogna agire subito e con assoluta determinazione”.

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