Elezioni: riparte la polemica tra Lega e Pd su antisionismo

Il segretario del PD Enrico Letta ed il Leader della Lega Matteo Salvini durante il meeting di CL, Rimini
Il segretario del PD Enrico Letta ed il Leader della Lega Matteo Salvini durante il meeting di CL, Rimini, 24 Agosto 2021. ANSA/PASQUALE BOVE

ROMA. – Un’intervista di Matteo Salvini al quotidiano free press’ Israel HaYom’ fa riesplodere la polemica elettorale sull’antisionismo. Il leader della Lega si impegna, in caso di vittoria, a riconoscere Gerusalemme capitale di Israele e al contempo attacca il Pd, partito in cui “alcuni candidati hanno scritto insulti vergognosi contro Israele”. Il riferimento principale è al caso di Raffaele La Regina, il giovane dem in corsa come capolista in Basilicata che, sommerso dalle critiche per alcuni controversi post su Israele, ha dovuto ritirare la candidatura.

Ma il Partito Democratico non ci sta e per voce di Piero Fassino, presidente della commissione Esteri, risponde a tono: “Salvini dovrebbe spiegare all’opinione pubblica israeliana che il suo principale alleato e con cui vorrebbe governare l’Italia è un partito che per anni ha coltivato apertamente nostalgia del fascismo e tuttora nelle sue file sono non pochi coloro che esaltano un passato tragico che il popolo ebraico ha pagato con 6 milioni di vittime”.

Il leader leghista parla con la free press israeliana vicino alla destra dicendosi “totalmente impegnato per il popolo di Israele”. Parla dell’Iran, sostenendo il diritto di Israele a difendersi. Affronta le questioni di politica interna: sulla possibilità che vi sia “una influenza” russa sul voto di settembre, taglia corto: “Non scherziamo. Voteranno gli italiani”. Poi, nega che Fratelli d’Italia sia “una minaccia” per la democrazia italiana. “Penosa propaganda far credere che il Partito Democratico abbia ostilità verso Israele – replica Fassino -, quando è ampiamente documentato l’impegno del Pd contro ogni forma di antisemitismo e antisionismo”.

Il botta e risposta innesca un nuovo polverone: “Fassino invece di essere ossessionato da Salvini, farebbe bene a guardare in casa propria. Il Pd ha già dimenticato i suoi candidati contro Israele?”, si domanda il vicesegretario della Lega Andrea Crippa. E da FdI rincara la dose il senatore Lucio Malan che accende i riflettori su un altro candidato dem: “Dopo Raffaele La Regina che paragonava la legittimità dello Stato di Israele all’esistenza degli alieni, dopo Rachele Scarpa che se la prese proprio con ‘chi si ostina a parlare del diritto di Israele a difendersi’, è bene occuparsi di Michele Piras, candidato sull’uninominale in Sardegna.

Ha detto che ‘millenni di esistenza della comunità ebraica in Europa hanno prodotto una contaminazione molto importante, precisamente di disvalori come quelli appunto del razzismo, della supremazia bianca, o insomma di un modo oppressivo di imporre i propri valori'”. In tempi record, ribatte il diretto interessato: “La classica fake news, distorsione del mio pensiero”, “l’esistenza di Israele per me non è in discussione”.

“L’unica cosa che posso dire – chiarisce Piras -, in particolare alle comunità ebraiche del nostro Paese, è che se c’è qualche parte del mio ragionamento nella quale mi sono mal espresso chiedo sinceramente venia. Perché l’antisemitismo è quanto di più lontano possa esistere dalla mia formazione e cultura politica”.

(di Paola Lo Mele/ANSA)

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