Caro energia spaventa ospedali, servizi a rischio

Reparto ospedaliero

ROMA.  – Non solo le attività produttive; anche gli ospedali temono gli effetti dei rincari dell’energia, che potrebbero far saltare i bilanci delle aziende sanitarie e mettere a rischio la capacità di erogare i servizi.

</div
A lanciare l'allarme è la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso), associazione che rappresenta oltre 140 aziende su tutto il territorio nazionale.

"Occorre un contributo adatto a garantire la copertura totale delle spese aggiuntive per la bolletta in maniera da poter sterilizzare nei bilanci gli effetti del costo extra dell'energia, così come già fatto peraltro per l'emergenza Covid", dichiara il presidente Fiaso, Giovanni Migliore.

L’associazione già all’inizio dell’anno aveva stimato un incremento della bolletta energetica del 30% chiedendo lo stanziamento di risorse straordinarie pari a 500 milioni di euro. Il Governo aveva deciso di accordare la richiesta per 200 milioni che, tuttavia, gli ulteriori rincari hanno ora reso insufficienti, afferma la Fiaso che rimarca le peculiarità del settore della salute.

“Il risparmio negli ospedali è marginale perché è estremamente difficile ridurre il consumo energetico, considerando il grande numero di macchinari che devono necessariamente essere attivi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 come gli apparecchi di radiodiagnostica, Tac e Pet e il necessario funzionamento delle sale operatorie e delle terapie intensive su cui non ci possono essere risparmi”, ha chiarito Migliore.

Le stesse criticità vengono sottolineate dagli ospedali privati: “Le strutture ospedaliere hanno un consumo di energía elettrica e di gas assolutamente rilevante: parliamo di un aumento nei costi di gestione più che triplicato, che mette a rischio la sostenibilità dei costi economici necessari per garantire l’erogazione dei servizi”, ha avvertito la presidente nazionale dell’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) Barbara Cittadini. La presidente Aiop, inoltre, lamenta che “gli aiuti previsti per far fronte al rincaro dei prezzi dell’energia elettrica e del gas escludono gli ospedali accreditati di diritto privato”.

Ciò mette a rischio la capacità di fornire i servizi sanitari, aggiunge Cittadini che chiede “un immediato e adeguato incremento delle risorse finanziare per il Servizio sanitario nazionale di 1,6 miliardi, da utilizzare a copertura dei maggiori oneri e da ripartire equamente fra gli erogatori di diritto pubblico e di diritto privato”.

(di Antonino Michienzi/ANSA).

Lascia un commento