Inps: per liquidazione statali da 105 giorni a 5 anni

Un ufficio pubblico: scartoffie sui tavoli e impiegati statali lavorando col computer
Un ufficio pubblico con impiegati statali lavorando col computer.

ROMA. – I tempi per il pagamento del trattamento di fine servizio dei dipendenti pubblici (la cosiddetta liquidazione) possono andare dai 105 giorni a quasi cinque anni a seconda delle cause di cessazione del rapporto di lavoro ma in caso di importo superiore a 100mila euro l’attesa per ottenerlo interamente sfiora i sette anni.

L’Inps in una nota ha spiegato quali sono i tempi per ottenere il trattamento spiegando che è stato rinnovata la misura che consente di chiedere l’anticipo in banca fino a 45mila euro.

La liquidazione viene rogata in tempi brevi (105 giorni) nel caso di decesso del lavoratore o di uscita per inabilità mentre può arrivare a quasi cinque anni per i lavoratori che sono andati in pensione con Quota 100 avendo appena compiuto 62 anni di età e 38 di contributi. Chi ha usufruito della misura in vigore fino alla fine del 2021 deve infatti aspettare comunque di raggiungere il più favorevole tra i requisiti previsti dalla riforma Fornero (67 anni di età o 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini) prima di avere diritto alla liquidazione.

L’Inps spiega che nel caso di cessazione del rapporto di lavoro, avvenuta per raggiungimento dei limiti di età o di servizio “il pagamento va effettuato non prima di 12 mesi dalla data di cessazione dal servizio”. “In tutti gli altri casi di cessazione del rapporto di lavoro, come per esempio le dimissioni e il licenziamento – chiarisce – il pagamento della prestazione spettante sarà effettuato non prima di 24 mesi”.

A seconda dell’importo al quale si ha diritto i tempi per il pagamento dell’intera liquidazione possono arrivare fino a due anni dalla prima erogazione. La prestazione – spiega l’Inps –  può essere erogata: in un’unica soluzione, se l’ammontare complessivo lordo è pari o inferiore a 50mila euro; in due rate annuali, se l’ammontare complessivo lordo è superiore a 50mila euro e inferiore a 100mila euro; in tre rate annuali, se l’ammontare complessivo lordo è pari o superiore a 100mila euro.

In caso di pagamento rateale quindi la seconda e la terza tranche saranno pagate rispettivamente dopo 12 e 24 mesi dalla data di decorrenza del diritto al pagamento della prima.

Ai termini di pagamento previsti sulla base della causale di cessazione, spiega ancora l’Inps, “la normativa aggiunge 90 giorni per gli adempimenti istruttori duranti i quali non maturano interessi di mora, in quanto l’elaborazione e la liquidazione dei Tfs dipende anche dalla celerità di trasmissione dei dati giuridici ed economici utili all’elaborazione della prestazione da parte degli Enti ex datori di lavoro. Operazione che, talvolta, può determinare un ampliamento dei tempi di lavorazione delle istanze che si presentino incomplete sotto il profilo degli elementi utili al calcolo della prestazione”.

Al momento dell’accesso alla pensione è possibile presentare, alle banche o agli intermediari finanziari che aderiscono ad uno specifico Accordo Quadro – sottoscritto tra Abi e i Ministeri interessati, sentito l’Inps -“rinnovato di recente e in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, (per due anni, quindi fino al 2024) una richiesta di finanziamento per una somma pari all’importo dell’indennità di fine servizio maturata, entro un massimo di 45mila euro”.

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