Nigeria: rapite altre quattro suore cattoliche

Un gruppo di suore. Archivio.

IL CAIRO. – In Nigeria continua il martirio della comunità cattolica che patisce la violenza generata da terrorismo islamico e conflitti inter-etnici mischiati al banditismo. Stavolta è toccato a quattro religiose della Congregazione delle Suore di Gesù Salvatore che sono state rapite nel sud-est del più popoloso Stato africano.

Le suore, che stando ai nomi sembrano appartenere alla cattolicissima etnia locale Igbo, sono state prelevate nello Stato di Imo domenica mattina mentre si recavano a messa, come ha precisato un portavoce della polizia. Il sequestro da parte di uomini armati è avvenuto nei pressi di Okigwe, anche se le religiose appartengo a un gruppo basato a Port Harcourt, nel confinante River State, ha precisato il sito del Premium Times.

“É un continuo stillicidio di violenza”, ha commentato il direttore della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs), Alessandro Monteduro, chiedendo alle autorità nigeriane “un concreto impegno” per la liberazione delle suore. Il portavoce della polizia dell’Imo State, Michael Abattam, ha sostenuto che “siamo sulle tracce dei rapitori al fine di liberare le vittime”.

Il rapimento non è stato rivendicato e il portavoce non ha formulato ipotesi sulla matrice del sequestro, avvenuto nell’ex Biafra che separatisti cristiani dell’Ipob vorrebbero staccare dal nord musulmano.

Solo quest’anno in Nigeria almeno 20 sacerdoti sono stati rapiti e quattro di loro anche uccisi, risulta da due segnalazioni fatte da Acs. L’Associazione degli scrittori per i diritti umani nigeriana (Huriwa) la settimana scorsa aveva contato “più di 12 preti cattolici” uccisi sempre nel solo 2022.

Nel Paese dell’Africa occidentale in cui quattro persone su dieci sono povere, i sequestri a scopo di riscatto sono consueti. Ma “frequentemente” rappresentano “un’importante fonte di introiti” per milizie con moventi politici o etnici, come ricorda il sito di Acled, un’ong specializzata nel monitoraggio di conflitti.

Contro banditi di etnia fulani avevano puntato il dito Acs, Huriwa e almeno un’altra ong per spiegare la strage di Pentecoste da oltre 40 morti e decine di feriti perpetrata il 5 giugno nella chiesa cattolica di San Francesco Saverio ad Owo, nello stato sud-occidentale dell’Ondo. Il governo federale sulle prime aveva accusato lo Stato Islamico della Provincia dell’Africa Occidentale (Iswap), ma quest’ala disidente filo-Isis dei terroristi Boko Haram ormai predominante non aveva fatto alcuna rivendicazione.

(di Rodolfo Calò/ANSA).

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