Miss Universo apre alle mamme e alle donne sposate

Il palco di Miss Universo: solo donne in giuria
Il palco del Miss Universo. EPA/DIEGO AZUBEL

NEW YORK. – Miss Universo volta pagina all’insegna dell’inclusione: il concorso di belleza internazionale che per quasi due decenni è stato nelle mani di Donald Trump ha deciso di aprire le sue passerelle alle mamme e alle donne sposate, ed è la prima volta in 70 anni di storia.

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"Pensiamo che le donne debbano avere il controllo sulle loro vite e che una decisione personale non debba ostacolare il loro successo", si legge in un memo interno ottenuto dai media americani. Non più Miss dunque, almeno nella sostanza: l'appellativo che segnala lo stato di nubile della concorrente rispondeva al regolamento in cui fino ad ora era esplicitamente vietato alle vincitrici di essere sposate o di sposarsi prima della scadenza del titolo.

Le regole del concorso prevedevano inoltre che le concorrenti, di età compresa tra i 18 e i 28 anni, non potessero avere figli finché avessero avuto la corona di reginetta sulla testa. Norme che la vincitrice dell'edizione 2020, la messicana Andrea Meza, aveva recentemente attaccato come sessiste e retrograde.

“Sono felice che sia successo”, ha commentato l’ex reginetta quando è circolata l’indiscrezione: “La società sta cambiando e le donne stanno occupando posizioni di leadership finora monopolio degli uomini. Era ora che i concorsi di belleza cambiassero di pari passo aprendo alle donne che hanno una famiglia”.

Fondato nel 1952 a Long Beach dalla Catalina Swimwear, una società californiana di costumi da bagno, Miss Universo è stata al centro di polemiche durante la corsa alla Casa Bianca di Trump quando l’allora candidato repubblicano fu accusato di essersi compromesso con la Russia di Vladimir Putin nel 2013, durante l’edizione moscovita del concorso. Il tycoon si liberò di Miss Universo nel 2015, un anno prima delle elezioni, vendendo i diritti all’agenzia di talenti Endeavor.

Mezzo miliardo di persone in tutto il mondo guardano oggi la competizione trasmessa in esclusiva da Telemundo in oltre 160 Paesi. Gareggiano donne con un’ottantina di passaporti. La prima vincitrice, Armi Kuusela, veniva dalla Finlandia: lasciò la corona poco prima della fine del suo regno perché aveva deciso di sposarsi.

Le nuove regole non sono le prime con cui Miss Universo sta cercando di mettersi al passo coi tempi. Dal 2012, candidate apertamente trans sono ammesse al concorso a patto di aver vinto le loro competizioni nazionali e sei anni dopo Angela Ponce, una spagnola, è diventata la prima concorrente trans a salire in passerella. Nel 2019 Miss Myanmar è stata la prima apertamente lesbica in gara mentre l’anno prima, nel 2018, la Miss Universo filippina Catriona Gray è stata eletta per la prima volta da una giuria di sole donne.

(di Alessandra Baldini/ANSA).