La Francia frena gli entusiasmi sul gasdotto dei Pirenei: ‘ci vorrebbero anni’

Il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez.
Il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. (ANSA)

MADRID — Frenata dalla Francia per i più entusiasti. Parigi si è mostrata infatti scettica sulla possibile costruzione di un nuovo gasdotto che attraversi i Pirenei e arrivi fino in Germania, un progetto caldeggiato dal cancelliere tedesco Olaf Scholz. “Un progetto del genere richiederebbe, in ogni caso, molti anni per essere operativo (il tempo per studi e lavori per questo tipo di infrastrutture richiede sempre molti anni) e quindi non risponderebbe alla crisi attuale”, si legge in un comunicato ripreso da diversi media. Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha dichiarato due giorni fa di considerare “un sogno” la possibilità di realizzare tale opera.

La Germania è uno dei Paesi europei con più necessità di trovare alternative alle fonti energetiche provenienti dalla Russia, visti gli sviluppi della guerra in Ucraina. E proprio Scholz, lo scorso 11 agosto, aveva indicato alla stampa da Berlino la costruzione di un gasdotto con origine nella Penisola Iberica come una soluzione che servirebbe “in modo massiccio ad alleviare la situazione delle forniture”.

Il cancelliere tedesco, riporta tra gli altri l’ANSA, ha dichiarato di aver “spinto molto per affrontare un progetto del genere” presso i suoi colleghi di Spagna, Portogallo, Francia, così come con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per promuovere il progetto.

Nel 2019, il progetto MidCat, che prevedeva la realizzazione di un gasdotto dalla Spagna al sud della Francia era stato era stato interrotto in quanto considerato non sostenibile economicamente.

“Ci auguriamo di poter presto realizzare questo sogno, per contribuire e renderlo compatibile con il trasporto dell’idrogeno verde, che sarà la grande energia pulita del futuro in Europa”, ha dichiarato Sánchez in merito all’idea di costruire un nuovo gasdotto.

Ma il governo francese non sembra sulla stessa lunghezza d’onda. “Prima di intraprendere la costruzione di nuovi gasdotti”, recita inoltre il comunicato di Parigi, ripreso tra gli altri de El País, “dobbiamo anche integrare le sfide climatiche, poiché il nostro obiettivo è fare a meno dei combustibili fossili entro il 2050″. In alternativa, l’esecutivo di Emmanuel Macron propone di accelerare la costruzione di terminal navali per favorire il trasporto di gas per via marittima.

A questa posizione fredda della Francia ha replicato Teresa Ribera, vicepremier e ministra della Transizione Ecologica spagnola: “La Francia si trova in una buona posizione per comprendere che costruire l’Europa richiede questo impegno comune per le infrastrutture”.

Redazione Madrid

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