Ucraina: “Colpita la centrale mercenari russi Wagner nel Donbass”

ROMA. – L’artiglieria ucraina avrebbe centrato il quartier generale del gruppo di mercenari russi del battaglione Wagner a Popasna, nell’autoproclamata repubblica di Lugansk nel Donbass controllato dalle forze russe.

Lo rivelano fonti ufficiali locali e anche fonti filorusse citate dalla Bbc, che però per ora non si pronunciano sulle vittime dell’attacco né forniscono ulteriori dettagli.

Considerato legato al Cremlino – che però lo nega -, il gruppo paramilitare Wagner opera anche il Siria, in Libia, nella Repubblica centrafricana e ora nel Mali, ed è accusato di crimini di guerra e di violazioni dei diritti umani.

Secondo quanto reso noto dal vice ministro dell’Interno, Yevhen Yenin – riporta il Kyiv Independent -, le forze russe hanno effettuato oltre 22.000 attacchi su obiettivi civili in Ucraina e circa 300 su obiettivi militari dall’inizio dell’invasione il 24 febbraio scorso.
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Yenin ha precisato che “tutto può diventare un obiettivo” da  attaccare: dalle infrastrutture ai centri commerciali, dalle scuole ai siti del patrimonio culturale del Paese.

Proseguono gli attacchi delle forze di Mosca: ieri in seguito a nuovi bombardamenti sono morti tre civili ed altri 13 spno rimasti feriti nella regione di Donetsk, come ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko. Altri cinque civili sono rimasti feriti questa mattina in seguito a un bombardamento da parte delle forze russe del distretto di Saltivsky della città di Kharkiv.

Secondo l’intelligence britannica, intanto, è probabile che Mosca sia in una fase di pianificazione avanzata per tenere un referendum nell’autoproclamata repubblica
di Donetsk (Dpr) con l’obiettivo di annetterla alla Russia.

Il fantasma di Chernobyl alleggia su Zaporizhzhia. Mentre tutt’intorno piovono razzi e granate, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accusa i russi di ricatto atomico, di continuare a barricarsi e a sparare dalla centrale nucleare più grande d’Europa, facendosene scudo. Secondo Kiev, le truppe di Mosca a ovest del fiume Dnipro sono in difficoltà perché tagliate fuori, mentre le nuove armi occidentali fornite a Kiev stanno per ora solo rallentando l’avanzata, già lenta, dei russi.

“Ogni giorno di permanenza del contingente russo sul territorio dell’impianto nucleare di Zaporizhzhia e aree vicine – ha dichiarato Zelensky durante la notte nel consueto videomessaggio su Telegram – aumenta la minaccia all’Europa, come non è mai successo nemmeno al picco dello scontro della Guerra Fredda”.

“Ogni soldato russo o chiunque spari all’impianto o spari facendosi scudo dell’impianto deve sapere che sta diventando un bersaglio speciale della nostra intelligence, dei nostri servizi segreti del nostro esercito”, ha avvertito il leader ucraino.

I rischi di un disastro nucleare, secondo il sindaco di Energodar, Dmytro Orlov, “crescono di giorno in giorno”, e la “cosa più preoccupante è che non c’è alcun segno di una de-escalation”. Kiev sin dal mese di marzo chiede la demilitarizzazione della zona del grande impianto. E fra Mosca e Kiev prosegue il ping-pong di accuse su chi stia sparando nei pressi della centrale, situata nella cittadina di Energodar, occupata dai russi nelle prime fasi della guerra.

“Secondo le testimonianze degli abitanti, ci sono nuovi bombardamenti in direzione della centrale”, ha dichiarato un dirigente dell’ente nucleare ucraino Energoatom, che ha incitato la popolazione civile a “limitare la propria presenza a Energodar”, oggetto di “provocazioni da parte russa” che intenderebbe attribuire i propri attacchi sotto falsa bandiera all’esercito ucraino.

Secondo Energoatom, “dalle 8:00 del 14 agosto, la centrale nucleare di Zaporizhzhia opera con il rischio di violare gli standard di sicurezza contro le radiazioni e gli incendi”, si legge nel rapporto. “Permangono rischi di fuoriuscita di idrogeno e dispersione di sostanze radioattive e anche il rischio di incendio è elevato”. I ripetuti bombardamenti avrebbero infatti danneggiato un’unità di pompaggio” il servizio anti-incendio dell’impianto.

Mosca invita l’Aiea, l’agenzia internazionale Onu per l’energia atomica, a visitare l’impianto “a fine agosto o inizio settembre”, anche se – sottolinea – “non tutto dipende da noi”.

Kiev intanto afferma che il comando russo nella regione meridionale diKherson ha attraversato il fiume Dnipro per raggiungere la sponda est, dopo che i ripetuti bombardamenti con armi di precisione hanno danneggiato e messo fuori uso tre ponti. Le truppe si trovano ora in difficoltà, tagliate fuori da rinforzi e rifornimenti, sebbene la loro offensiva verso ovest abbia fatto qualche progresso. E nel nord-est 3 civili sono rimasti feriti la notte scorsa in seguito a un bombardamento delle forze russe contro la cittadina di Zmiiv, nella regione di Kharkiv.

Secondo i servizi d’intelligence britannici, nel Donbass le forze sostenute dalla Russia – soprattutto le milizie dell’autoproclamata repubblica di Donetsk – hanno continuato i loro tentativi d’assalto dal nord dell’omonima città. E un’analisi del New York Times rivela che la tanto attesa fornitura di nuovi missili a lungo raggio occidentali ha permesso alle forze ucraine di rallentare, “almeno per il momento”, l’avanzata delle truppe russe nell’est e nel sud, ma non a fermarla: “La macchina militare russa ha ancora forze sufficienti per continuare”.

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