Il Tirreno come i Tropici, il mare tocca i 30 gradi

Alberi e oggetti volati in aria al passo dell'uragano Laura in Louisiana.
Alberi e oggetti volati in aria al passo dell'uragano Laura in Louisiana. (Ansa)

ROMA. – Mar Tirreno ‘bollente’ come i Tropici, con 30 gradi di temperatura massima registrati nel meridione. E’ uno degli effetti delle quasi ininterrotte ondate di calore che si susseguono da maggio, provocate dall’espansione dell’anticiclone nordafricano. Anche se a molti bagnanti può piacere, l’acqua del mare troppo calda non è un segnale positivo per l’ambiente ed il pianeta, e potrebbe essere un nuovo ‘sintomo’ dei cambiamenti climatici in atto.

“Quella che si sta registrando in questi giorni nelle acque superficiali del Tirreno, con 29 gradi in media e punte di 30 alle isole Eolie – spiega Claudio Tei, meteorologo del Consorzio Lamma-Cnr – è un’anomalia consistente, spiegabile con il fatto che l’alta pressione ha insistito maggiormente sulla parte occidentale del Mediterraneo. Se nel Tirreno i satelliti hanno rilevato 29-30 gradi, in Adriatico e nel Mar Ligure abbiamo temperature solo leggermente più basse, di 27-28 gradi”.

Ventotto gradi, ha precisato l’esperto, sono stati registrati in Toscana dalle boe marine posizionate nei pressi delle isole di Gorgona e Giannutri e gestite dal Centro Funzionale della Toscana. A titolo di esempio il sito iLMeteo.it ricorda che le temperature dei mari italiani hanno raggiunto i 10 gradi in più rispetto alle coste californiane. Il clima ‘impazzito’, con la continua estrema espansione dell’anticiclone nordafricano verso il Mediterraneo, “ha causato un aumento della temperatura dell’acqua fino a valori bollenti, eccezionali”.

ILMeteo.it parla di 5-6 gradi oltre la norma e ricorda che, secondo l”Agenzia Europea dell’Ambiente, “stiamo assistendo ad un aumento della temperatura dei mari da più di un secolo. Secondo Lorenzo Tedici, meteorologo de iLMeteo.it, la temperatura dei mari italiani che ha raggiunto punte di 29-30°C è una minaccia per lo sviluppo di uragani, una volta che il bel tempo finirà.

Tedici paventa il pericolo di “temporali marittimi più forti appena arriverà una perturbazione. Il calore del mare, infatti – spiega – si trasformerà in energia per lo sviluppo di nubifragi e/o altri fenomeni violenti. Con acque marine ad oltre 26,5°C è più probabile la formazione di Tropical Like Cyclones, piccoli uragani anche sul Mar Mediterraneo”.

Negli ultimi anni infatti, con l’aumento della temperatura dell’acqua del Mar Mediterraneo, si sono avuti a ripetizione TLC, anche definiti Uragani Mediterranei o Medicane: 28 ottobre 2021, Apollo; 17 settembre 2020, Ianos (sulla Grecia), 11 novembre 2019, Detlef ad ovest della Sardegna, 28 settembre 2018, Zorbas a sud della Sicilia e così via con una frequenza che è aumentata sensibilmente a causa dei mari sempre più caldi.

Se le temperature del mare aumentano, sulla terraferma è in arrivo una nuova ondata di calore, con il picco tra giovedì e venerdì. Sono al momento tre (Palermo, Perugia e Roma, le prime due anche domani) i centri urbani che venerdì saranno da bollino rosso (massimo livello di rischio salute per il caldo). Se oggi solo Roma è arancione, domani lo saranno 13 città e venerdì 14.

(di Raniero Nanni/ANSA)

Lascia un commento