Il taglio del cuneo sale a un punto, ok alle coperture

Banconote.

ROMA. – Sale ad un punto percentuale il possibile nuovo taglio del cuneo fiscale. Mentre si riduce a tre mesi l’orizzonte dell’anticipo della rivalutazione delle pensioni.

Le ipotesi di lavoro per comporre il decreto aiuti bis sono in continuo aggiustamento, su un tavolo che – chiarisce il ministro del lavoro Andrea Orlando – è “ancora aperto” e su cui “non ci sono ancora numeri definitivi”.

Ma che ora, terminato il giro di consultazioni con le parti sociali e incassato l’ok alle coperture, si avvia al rush finale per arrivare all’approvazione la prossima settimana, con un possibile cdm tra martedì e giovedì. C’è da fare presto anche perché sul provvedimento si ipotizza già un esame lampo in Senato, mentre la Camera se ne occuperebbe a settembre.

Il lavoro del governo è tutto concentrato sulle nuove misure destinate ad aumentare stipendi e pensioni, che dovrebbero assorbire la fetta più consistente delle risorse dell’intero decreto.

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Due gli strumenti allo studio: il primo è un nuovo taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 35mila euro lordi l'anno. L'ipotesi è di aggiungere una nuova sforbiciata di un punto percentuale per sei mesi (la base di partenza emersa ieri era di 0,8 punti), che si andrebbe ad aggiungere a quello di 0,8 punti già in vigore fino a fine anno, introdotto con l'ultima manovra per un costo di circa un miliardo e mezzo.

Per le pensioni invece l'ipotesi al momento è di anticipare di tre mesi l'effetto della rivalutazione prevista da gennaio 2023. Questa è al momento la combinazione su cui si sta ragionando, anche se le ipotesi sono ancora tutte sul tavolo, con numeri e dettagli ancora da mettere nero su bianco. Si stima che i due interventi insieme arrivino a costare circa 6 miliardi.

Per il resto è confermato il pacchetto energia, con la proroga fino a fine anno della misura taglia-bollette (in scadenza a fine settembre), dei crediti di imposta per le imprese e dello sconto benzina (che dovrebbe essere esteso dal 21 agosto fino a fine ottobre per un costo di poco più di 2 miliardi; più difficile la proroga fino a fine anno).

Per il bonus da 200 euro è prevista solo l'estensione ai lavoratori che mnon l'hanno avuto con la busta paga di luglio (agricoli, precari me somministrati): misura da circa 25 milioni. Sembra tramontato mil taglio dell'Iva, anche se continua il pressing di alcuni partiti; in salita l'estensione della tassa sugli extraprofitti anche alle multinazionali della logistica e dell'economia digitale. In arrivo alcune misure sul fronte della siccità.

La copertura del decreto è intanto garantita. La Relazione del governo al Parlamento con la richiesta di autorizzazione al ricorso all'indebitamento per 14,3 miliardi nel 2022 è infatti stata approvata oggi dalla Camera dopo l'ok di ieri del Senato.

"Uno scostamento 'virtuoso'", lo definisce il ministro della Pa Renato Brunetta, che consentirà di "difendere il potere d'acquisto delle famiglie e la competitività" delle imprese.

Tolti i circa due miliardi che serviranno a ristorare le amministrazioni centrali dello Stato per le risorse utilizzate a copertura di precedenti provvedimenti, i restanti 12 miliardi andranno tutti a finanziare le misure del nuovo decreto.

(di Enrica Piovan/ANSA).

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