Caldo, “tolleranza zero sulle condizioni di lavoro”

Lavoratori della costruzione. (ANSA)

ROMA.  – Una lunga estate calda (anche) per l’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl), pronto ad adottare “una linea intransigente” per scongiurare danni agli occupati nei luoghi troppo assolati e poco (o male) ventilati.

In un’intervista all’ANSA, il numero uno dell’Inl cita il “primo atto” della strategia di controllo: due giorni fa, a Montalcino (Siena), è stata interrotta l’attività che stavano effettuando alcuni operai all’aperto, pulendo una vigna quando la colonnina di mercurio oltrepassava i 36 gradi, e sanzionata l’impresa; il settore agricolo, racconta, è uno di quei segmenti produttivi nei quali si focalizzerà la lente d’ingrandimento, insieme al comparto del turismo e a quello dell’edilizia, andando a visitare “sia i cantieri ‘tradizionali’, sia quelli che riguardano la costruzione di strade ed autostrade”, nonché “le aree forestali”.

Attualmente, gli ispettori globalmente in forze sono “circa 3.000”, ma il numero è destinato a salire presto, visto che “dal primo settembre ne entreranno in servicio altri 900”, anticipa il direttore.

In una stagione contraddistinta da un caldo eccezionale, come quella che stiamo attraversando, il messaggio che giunge dall’Ispettorato è inequivocabile: non vi sarà tolleranza per quei datori di lavoro che lasciano che i dipendenti agiscano “in situazioni disumane”, perché “è bene ricordare che vi sono condizioni lavorative e diritti che non vanno in vacanza”, scandisce.

Ecco perché Giordano plaude alla possibilità per le imprese di chiedere il riconoscimento della Cigo (la Cassa integrazione ordinaria), quando il termometro supera i 35 gradi centigradi: “È un ottimo ammortizzatore sociale”, dichiara, che ben si sposa con l’azione dell’Ispettorato. “Usando una metáfora sanitaria, possiamo dire che noi facciamo l’operazione chirurgica”, mentre quello previsto dall’Inps è “un intervento di cicatrizzazione”, conclude.

(di Simona D’Alessio/ANSA).

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