Grido d’allarme di un’ong: 978 migranti morti o dispersi sulle rotte per la Spagna

Membri della Croce Rossa spagnola si prendono cura dei migranti arrivati alla costa di Castillo del Romeral, in Gran Canaria. ANSA/ EPA/Quique Curbelo
Membri della Croce Rossa spagnola si prendono cura dei migranti arrivati alla costa di Castillo del Romeral, in Gran Canaria. ANSA/ EPA/Quique Curbelo

MADRID — Grido d’allarme da parte dell’ong Caminando Fronteras, specializzata in rotte migratorie per la Spagna: almeno 978 persone sarebbero morte o disperse nel primo semestre del 2022 nel tentativo di raggiungere il Paese iberico. Il numero è inferiore rispetto a quello registrato nello stesso periodo un anno prima (2.087), ma rende comunque l’idea della tragedia che vivono quotidianamente migliaia di persone: ogni giorno, secondo la stessa organizzazione umanitaria, lungo la “frontiera occidentale euro-africana” muoiono 5 persone.

Caminando Fronteras aggiunge nel suo bilancio semestrale che, di tutte le vittime segnalate, 118 erano donne e 41 bambini. “L’87,83% delle vittime sparisce in mare”, spiega l’ong, indicando che le tragedie sono avvenute in particolar modo nell’Atlantico, sulla rotta per le isole Canarie, ma anche nelle acque dello Stretto di Gibilterra e nel Mediterraneo, lungo quelle per le coste sud-orientali della Spagna. Almeno 18 imbarcazioni sarebbero “sparite con tutti i passeggeri a bordo”.

I dati, precisa l’organizzazione, sono raccolti da “comunità di migranti, servizi di soccorso, reti familiari e difensori dei diritti umani sul terreno”.

Il report di Caminando Fronteras denuncia inoltre che le vittime del tragico episodio dello scorso 24 giugno di Melilla — quando centinaia di persone si ammassarono lungo il confine Marocco-Spagna per tentare l’entrata in territorio europeo —, sarebbero 40 e non 23, come invece indicato dal bilancio ufficiale della autorità del Paese nordafricano.

A tal proposito, segnala l’agenzia ANSA, l’associazione marocchina dei diritti umani AMDH attribuisce a entrambi i Paesi la responsabilità di quanto accaduto. “L’incidente”, si legge in un dossier, “è frutto di una repressione senza precedenti delle autorità marocchine con la complicità degli spagnoli”. Un “crimine ignobile, risultato di politiche migratorie mortifere”, aggiunge l’ong, prima di lanciare un’accusa: “La decisione di attaccare violentemente i richiedenti asilo una volta arrivati al confine è senza dubbio la causa principale del pesante bilancio”.

Redazione Madrid

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