Caos voli, garante: disagi da low cost, non da scioperi

Un cartello di Ryanair in un aeroporto.
Un cartello di Ryanair in un aeroporto. (ANSA)

ROMA. – I disagi della scorsa domenica, più che agli scioperi, programmati per quattro ore, sono da addebitare “alla cancellazione unilaterale da parte delle compagnie low cost che hanno creato disagi negli aeroporti italiani”.

Ad affermarlo è il presidente della commissione di garanzia sugli scioperi, Giuseppe Santoro Passatelli che, con un comunicato non usuale dopo uno sciopero, ha voluto “precisare# a chi dovessero essere addebitate le difficoltà. Ed ha ricordato che dal 27 luglio al 5 settembre non sarà possibile effettuare scioperi nel trasporto aereo per la franchigia estiva prevista dalla regolamentazione del settore.

Il nodo, chiaramente, è di sistema. La ripresa post Covid ha trovato impreparate le compagnie, soprattutto le low cost. Ma non sarà un fenomeno temporaneo. O almeno questo sostiene  uno studio realizzato da Allianz Trade. L’aumento dei prezzi del carburante (+89% da inizio anno), insieme ai costi salariali che rappresentano il 25% delle entrate e i pochi “incentivi” avranno un impatto difficile da superare per il trasporto aereo con numerosi voli cancellati, che potrebbero diventare la nuova normalità in Europa. Ma non basta. Le tariffe aeree continueranno la spirale di crescita: i prezzi in Europa saliranno del +21% quest’anno con un picco previsto nel primo trimestre del 2023.
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Nonostante l'aumento dei prezzi, secondo lo studio, la domanda rimarrà forte, poiché il terzo e il quarto trimestre dell'anno sono tradizionalmente periodi di punta per i viaggi (con la stagione estiva nell'emisfero settentrionale e le festività di fine anno). Nel 2019, il load factor globale era in media del 90% e dell'85% per l'Europa.

Oggi si attesta rispettivamente al 77% e al 71%, mostrando chiari segni di ripresa. Inoltre, dopo le chiusure per la pandemia, i consumatori sembrano più disposti a viaggiare.

Nel 2023 è previsto un aumento del +23% annuo, che riporterà i ricavi ai livelli osservati nel 2019 (in termini di valore), raggiungendo il pareggio. Ma la ripresa del traffico e gli aumenti dei biglietti tariffe non saranno sufficienti per evitare un terzo anno consecutivo di perdite nette. L'Associazione Internazionale del Trasporto Aereo prevede perdite nette di -9,7 miliardi di dollari nel 2022 (margine netto del -1,2%).

Ma certo in questi giorni di vacanze a preoccupare sono i disagi dovuti agli altri scali. "La situazione è complicata ma sotto controllo – affermano il presidente e l'amministratore delegato dell'Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, Enrico Postacchini e Nazareno Ventola- è necessario parlare a ragion veduta tenendo conto della situazione globale degli aeroporti europei". La situazione, spiegano, è difficile in tutta Europa.

Segnalano miglioramenti anche a Venezia, che registra un 2,7% di cancellazioni e tempi gestibili di consegna dei bagagli (25-35 minuti),che però registrano difficoltà per le “perdite” derivanti da altri scali: 1.712 la scorsa settimana

(di Corrado Chiominto/ANSA).

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