Colombia, ex soldati: abbiamo ucciso 127 civili come guerriglieri

ROMA.  – In un’udienza storica per il Paese, la Giurisdizione Speciale per la Pace (Jep) della Colombia ha ascoltato 12 ex militari che hanno ammesso di aver pianificato, eseguito e insabbiato 127 “falsi positivi”, come vengono definiti gli omicidi extragiudiziali di civili innocenti fatti passare per guerriglieri uccisi in combattimento, nel quadro del conflitto armato colombiano.

Le uccisioni sono state realizzate da membri del battaglione La Popa nei dipartimenti di Cesar e La Guajira dal 2002 al 2005.

Tra le vittime ci sono anche dodici indigeni e una ragazzina di 13 anni incinta, riporta il sito del quotidiano El Colombiano di Medellin.

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I dodici ex militari hanno accettato le imputazioni avanzate dalla Jep, che includono i reati di omicidio e di sparizione forzata, poiché molti dei contadini assassinati non sono mai più stati ritrovati dopo essere stati rapiti dal battaglione dell'esercito.

Tra le testimonianze, l'ex soldato Yeris Andrés Gómez ha riferito ieri nell'udienza che il battaglione aveva stretto un accordo coi paramilitari colombiani per consegnare ai soldati persone da uccidere come falsi positivi. Gomez ha poi riconosciuto di aver ricevuto premi in denaro in cambio dell'omicidio di innocenti. Ha infine chiesto perdono ai parenti delle vittime, che hanno assistito all'udienza insieme ai rappresentanti della società civile.

In questo caso del battaglione La Popa, la Jep aveva accusato un totale di 15 ex soldati, ma solo 12 hanno deciso di riconoscere le proprie responsabilità, mentre 3 si sono dichiarati innocenti. Questi ultimi dovranno affrontare un processo in cui, se ritenuti colpevoli, rischiano fino a 20 anni di carcere.

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