Atletica: Tamberi fuori dal podio, quarto posto “brucia”

Tamberi salta l'altezza dei 2,33 al terzo tentativo. (ANSA)

ROMA.  – Il salto in alto di “Gimbo” si è fermato ai piedi del podio mondiale. La gara che aveva visto Gianmarco Tamberi vestirsi d’oro ai Giochi di Tokyo, si è conclusa con un quarto posto. Questa volta Mutaz Essa Barshim – che un anno fa aveva condiviso il titolo olimpico con l’amico marchigiano – non ha spartito l’oro, il suo terzo consecutivo in un mondiale.

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Il 31enne qatariota (già iridato nel 2017 e 2019) ha vinto superando 2,37 metri, unico a riuscirci. Impeccabile fino a quel momento, ha provato anche i 2,42 (un solo salto) prima di abbandonare. L'argento è andato al sudcoreano Sanghyeok Woo (2,35), bronzo all'ucraino Andriy Protsenko (2,33). Anche Tamberi si è fermato a 2,33, ma commettendo più errori. La sua gara ha avuto un passaggio cruciale sui 2,30: dopo aver superato l'asticella al primo tentativo a 2,19, 2,24 e 2,27, a questa quota sono emerse le prime difficoltà.

Tamberi ha dovuto sfruttare tutti e tre i salti a disposizione per superarla, mentre Protsenko, fino a quel momento più volte falloso, ha superato la misura al primo tentativo, scavalcando.

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"C'ho messo il cuore, come avevo promesso – ha assicurato Tamberi nel dopo gara – tornare con la medaglia di legno brucia, ma poteva andare molto peggio. Viste le condizioni in cui mi sono presentato a Eugene, è un Mondiale positivo per me". La gara non è stata facile: "Mi sono trovato con le spalle al muro in due occasioni: a 2,30 ed a 2,33, ma riuscire nei momenti di difficoltà è la mia caratteristica migliore. Mi spiace perché perdere una medaglia così brucia, ma se proprio dovevo farlo, allora sono contento che ci sia riuscito Protsenko, loro hanno bisogno più di noi di una speranza. Ora Monaco, anche se, ad essere sincero, la testa l'avevo solo sul Mondiale. Ci riproverò il prossimo anno".

In chiaro-scuro le batterie dei 200 metri uomini. Filippo Tortu è approdato in semifinale correndo il primo turno in un ottimo 20"18, mentre Fausto Desalu – del quartetto che vinse la 4X100 a Tokyo – si è dovuto arrendere con un 20"63 che non gli è bastato per tornare in pista domani. Tortu ha lasciato davvero un'ottima impressione: in assenza del canadese Adre de Grasse (il campione olimpico in carica non si è schierato al via) e del giapponese Yuki Koike (positivo al Covid), l'azzurro ha vinto la propria batteria con il nono crono complessivo.

Sulla stessa distanza, ma al femminile, ha passato bene il turno Dalia Kaddari. La 21enne velocista sarda ha chiuso al terzo posto in 22"75. Davanti la gara di Shericka Jackson è un'altra storia (22"33 ventoso, +2.5, corso con relativo impegno). In testa alle qualificate, a sorpresa, la nigerina Aminatou Seyni, il cui 21"98 è, oltre che record nazionale, anche l'unica performance sotto i 22" del turno.

Altre medaglie. La keniota Faith Kipyegon, doppia campionessa olimpica, ha conquistato il suo secondo titolo mondiale nei 1.500 metri dopo una gara disputata a ritmi forsennati. In 3'52" 96 – decima miglior prestazione di tutti i tempi – ha battuto l'etiope Gudaf Tsegay (3'54"52) e la britannica Laura Muir (3'55"28).

Nella maratona femminile, decisa a due chilometri dal traguardo, ha vinto l'etiope Gotytom Gebrselase in 2h18"11, davanti alla keniana Judit Korir (2h18'20"). Terza l'ex keniana naturalizzata Israele Lornah Salpeter (2h20'18").

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