Appello dal mondo dell’associazionismo: “No alla crisi”

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante l'informativa urgente sulla situazione in Ucraina nell'Aula della Camera, Archivio.
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi,. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – Dopo i sindaci e le categorie produttive, dopo la Chiesa italiana e il Vaticano, oggi arriva un nuovo appello per fermare la crisi di governo nel nome delle responsabilità. Sono questa volta le associazioni a diramare un documento per chiedere a Mario Draghi di restare e alle forze politiche che lo sostengono di comporre le divisioni. E’ il mondo dell’associazionismo rappresentato in tutte le sue anime: dai cattolici agli ambientalisti, dalla cooperazione alla lotta alle mafie. Un invito alla responsabilità arriva anche dai Rettori delle università e da esponenti del mondo della scuola.

Il mondo dell’associazionismo ha lanciato dunque un “appello al Presidente del Consiglio Mario Draghi e alle forze politiche che l’hanno sostenuto affinché venga scongiurata una crisi di Governo”. Esprimendo “profonda e sincera preoccupazione”, sottolineano che “la drammaticità del momento e le tante domande di dignità della società non abbiano bisogno di una crisi perché ne uscirebbero ancora più compromesse”.

Il documento è firmato da Acli, Arci, Azione Cattolica, Confcooperative, Cnca, Fuci, Gruppo Abele, Legambiente, Legacoop Sociali, Libera, Meic, Movimento Politico per l’Unità, ed è aperto ad altre sottoscrizioni. La prima firma ad aggiungersi è stata quella di Maria Falcone, sorella del giudice ucciso a Capaci e presidente della Fondazione che del magistrato porta il nome.

“Aldilà delle differenti valutazioni – si legge nell’appello delle associazioni – che vi possano essere su responsabilità ed operato degli attori in campo” occorre garantire stabilità perché il rischio è quello della “tempesta perfetta, di più crisi lontane dall’essere risolte, come la guerra globale, l’esodo dei rifugiati e di tanti poveri, l’inflazione e l’esplosione delle diseguaglianze, la pandemia e le devastazioni conseguenti alla crisi climatica e alle violenze sull’ambiente. Il tutto mentre nel nostro Paese crescono in modo preoccupante poteri criminali, corruzione e mafie”.

“Ora una crisi non serve a nessuno”, sottolineano. Anche i rettori chiedono a Draghi di restare alla guida del governo: “L’università ha bisogno di lei”, scrive in una lettera il presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane Ferruccio Resta. Infine l’appello del mondo della scuola: “Presidente resti, la scuola ha ancora bisogno di Lei”.

La lettera aperta diffusa da Tuttoscuola ha superato migliaia di adesioni da parte del mondo dell’educazione, tra cui esponenti sindacali, dell’associazionismo, esperti del settore istruzione e tanti docenti e dirigenti scolastici, ma anche famiglie. Tra i firmatari anche la segretaria generale della Cisl Scuola Ivana Barbacci, esperti di fama come Benedetto Vertecchi, Italo Fiorin, Giuseppe Cosentino.

(di Manuela Tulli/ANSA)

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