Coronavirus Italia: casi sotto 100.000. Corsa alla quarta dose del vaccino

Il reparto Covid del pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore e Oglio Po di Cremona,
Il reparto Covid del pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore e Oglio Po di Cremona, Cremona 11 gennaio 2022. ANSA/FILIPPO VENEZIA

ROMA. – Scende da 1,40 a 1,34 l’indica di contagio Rt e la curva dei casi di Dovid-19 rallenta la sua corsa, al punto che il picco potrebbe essere ormai vicinissimo, mentre riprendono le prenotazioni per tamponi e vaccini. Il 14 luglio è stata raggiunta la quantità record di oltre 55 mila vaccinazioni, 45 mila delle quali erano quarte dosi: un livello mai raggiunto da febbraio e più che raddoppiato rispetto alle 25.815 del 7 luglio, come indicano i dati sul sito del governo.

E l’appello agli over 60 e ai fragili a fare la quarta dose per evitare forme più gravi della malattia viene dal direttore Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza: “È importante farla” perché “nonostante qualche piccolo segnale di miglioramento la velocità di circolazione virale è ancora molto elevata”.

È un quadro di un’epidemia che viaggia su numeri molto alti, mai visti in estate, sulla spinta della sottovariante BA.5, che in meno di un mese ha spiazzato la BA.2 e che è ormai responsabile del 75% dei casi rilevati in Italia, come indicano i dati dell’indagine rapida condotta da Istituto Superiore di Sanità (Iss) e ministero della Salute.

Nei dati, aggiornati al 5 luglio scorso, non compare l’ultima arrivata delle sottovarianti di Omicron, la BA.2.75 individuata per la prima volta in India e diffusa in alcuni Paesi europei. In Gran Bretagna, per esempio, si teme che possa tornare a spingere in alto la curva epidemica, proprio mentre si sta osservando un miglioramento.

Per il matematico Giovanni Sebastiani, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) ,la curva della percentuale dei positivi ai test molecolari a livello nazionale ha raggiunto il picco, anche se la localizzazione precisa sarà possibile solo nei prossimi giorni; si rileva inoltre una crescita frenata nei ricoveri, nei reparti ordinari come nelle terapie intensive, mentre nei decessi di osserva ancora una crescita accelerata.

L’andamento dell’epidemia sta rallentando e il picco potrebbe essere “molto vicino” anche per il fisico Daniele Pedrini, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e coordinatore del sito CovidStat. Nei dati giornalieri del ministero della Salute i nuovi casi positivi scendono sotto quota 100.000 (96.384) contro i 107.122 del giorno precedente; sono stati rilevati con 391.008 test, fra molecolari e antigenici rapidi, con un tasso di positività che in 24 ore è sceso dal 26,2% al 24,6%.

Prosegue l’aumento dei ricoveri, che nelle terapie intensive sono 395, ossia 4 in più in un giorno, con 52 nuovi ingressi; nei reparti ordinari sono 10.363, ossia 248 in più in 24 ore. Registrano un incremento anche i decessi, che in una giornata sono passati da 105 a 134.

Il rallentamento della curva dei contagi lascia comunque sperare che fra una settimana-dieci giorni si cominci a osservare una tendenza analoga anche nei ricoveri. È infatti senz’altro positivo il calo dell’indice Rt rilevato nel monitoraggio di Iss e ministero della Salute nel periodo fra il 22 giugno e il 5 luglio.

È una tendenza che dall’inizio del mese sta proseguendo, come indicano i dati più aggiornati dei siti CovidTrends, che indica per Rt il valore 1,1, e CovidStat (1,2). Si tratta comunque di valori che sono ancora al di sopra della soglia epidemica di 1. L’incidenza segna un ulteriore aumento da 1.071 a 1.158 casi ogni 100.000 abitanti e nessuna regione è attualmente classificata a rischio basso.

Ancora il monitoraggio indica che sale anche la percentuale di occupazione dei ricoveri: dal 3,5% al 3,9% nelle terapie intensive e dal 13,3% al 15,8% nei reparti ordinari. Scendendo nel dettaglio delle singole regioni, 14 hanno superato la soglia dei 15% dell’occupazione nei reparti ordinari, mentre nessuna ha raggiunto la soglia del 10% dei ricoveri nelle terapie intensive.

 

Lascia un commento