Sos cinghiali, le Regioni chiedono l’intervento del governo

Manifestazione Coldiretti per contenere l'invasione dei cinghiali.
Manifestazione Coldiretti per contenere l'invasione dei cinghiali. (ANSA)

ROMA. – Le regioni chiedono urgentemente un intervento del governo in merito all’emergenza cinghiali. Un’emergenza che, come riportato dagli assessori all’agricoltura, è da affrontare nell’immediato sia per quel che riguarda l’impatto sul settore agricolo sia per la salute dei cittadini. “Chiediamo in particolare un allargamento di due mesi della stagione venatoria e strumenti di contenimento dei cinghiali”, ha detto Federico Caner, assessore all’agricoltura della regione Veneto, coordinatore della Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, a margine del punto stampa tenutosi a Roma sull’emergenza cinghiali.

Uniti nel chiedere subito misure attuative e lo sblocco del decreto, i 21 assessori venuti da tutta Italia, hanno detto basta all’immobilismo. Un allarme che viene anche rilanciato dalla Coldiretti che oggi ha denunciato una situazione “fuori controllo”. In Italia, si sarebbero persi più di 800mila ettari, “perché la presenza dei cinghiali devasta il raccolto e gli agricoltori abbandonano”, ha detto Ettore Prandini, presidente di Coldiretti.

L’ assessore Caner ha ribadito che l’emergenza cinghiali interessa ormai tutti i territori “ed è urgentissimo un intervento normativo del Governo per ampliare il periodo di caccia al cinghiale e la possibilità da parte delle Regioni di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette”, ha sottolineato il coordinatore. “Noi siamo stanchi di essere presi in giro. Perché c’è un grido di allarme che arriva al mondo dell’agricoltura”, ha detto l’assessore molisano Nicola Cavaliere.

“Aspettiamo da due mesi una modifica del decreto- ha denunciato poi Caner – anzi ringrazio la sottosegretaria Vannia Gava del ministero della transizione ecologica che ci ha permesso di fare una modifica importante che però è ferma da due mesi”. L’assessore ha quindi spiegato che si pensa ad una vigilanza a livello territoriale: “In alcune parti del paese si discute della eradicazione del cinghiale perché in certe parti è una specie non autoctona” ha detto ricordando anche il problema della peste suina “senza parlare degli attacchi all’uomo”.

Proprio la notte scorsa un cinghiale sbucato all’improvviso al buio, attraversando la strada, ha causato la morte di una passeggera di un’auto finita fuori strada a Villanova Mondovì, nel Cuneese.

(di Giulia Marrazzo/ANSA)

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