Atletica: al via Mondiali a Eugene, Jacobs è pronto

Marcell Jacobs con la bandiera italiana sulle spalle.
Marcell Jacobs con la bandiera italiana sulle spalle. (ANSA)

ROMA.  – L’atteso via libera è arrivato dopo un consulto tra lo sprinter, l’allenatore Paolo Camossi e la direzione tecnica della Nazionale.
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Marcell Jacobs ha superato il "fastidio" al muscolo di un gluteo che lo avevano costretto a dare forfait nella tappa di Stoccolma della Diamond League e sarà regolarmene in pista per la batteria sui 100 metri (nella notte tra venerdì e sabato, alle 3:50 italiane), ai Mondiali di atletica che iniziano a Eugene (Oregon).

La luce verde si è accesa grazie ai segnali confortanti arrivati dal lavoro svolto a Beaverton, non lontano da Portland, dove il bi-campione olimpico di Tokyo 2021 ha completato il periodo di adattamento pre-Mondiale. Sessanta gli azzurri in gara: 29 uomini e 31 donne.

In un certo senso è come se la stagione all’aperto di Jacobs cominciasse proprio nella cornice di Hayward Field – il magnifico stadio, costruito nel 1919 e ristrutturato nel 2020 -, dopo che quella invernale lo aveva visto trionfare ai Campionati del Mondo in sala di Belgrado: nel marzo scorso, l’azzurro si era imposto nei 60 metri, battendo gli specialisti statunitensi (questa volta guidati da Coleman, al rientro dopo la squalifica) e siglando il record europeo (6″41). Poi le difficoltà della primavera, l’infortunio, gli appuntamenti cancellati, il rientro agli Assoluti di Rieti, e la rincorsa alla forma utile per partecipare alla rassegna iridata.

Locomotiva dell’atletica leggera mondiale, gli Stati Uniti ospitano il Mondiale per la prima volta dalla nascita dell’evento, quasi 40 anni fa. Una grande competizione (15-24 luglio), davanti a un pubblico di intenditori. Una bocata d’aria fresca dopo la soffocante edizione di Doha nell’autunno del 2019 e le Olimpiadi di Tokyo, tarpate dal Covid, in uno stadio vuoto. La pandemia, che ha causato il rinvio dal 2021 al 2022, resta comunque presente: è richiesto un test negativo ad ogni partecipante.

L’Oregon, stato costiero nel nord-ovest degli Stati Uniti abbellito da foreste a perdita d’occhio, ospita il meglio dell’atletica internazionale a Eugene, storico cuore pulsante di quella americana, soprannominata “Track Town”. Qui si svolgono, tra l’altro, le severissime selezioni americane, le ultime delle quali lo scorso giugno.

Difficile fare pronostici per i podi, vista la forma da verificare di diverse stelle delle ultime Olimpiadi, proprio come per Jacobs nei 100 o Karsten Warholm nei 400 ostacoli. E la lista dei forfait cresce ogni giorno, da Steven Gardiner (400 m) a Sam Kendricks (palo) e Anita Wlodarczyk (martello). Assente anche la campionessa olimpica russa Mariya Lasitskene (salto in alto), bandita dalle principali competizioni internazionali come tutte le sue connazionali dall’invasione dell’Ucraina.

Nell’alto, c’è attesa per la sfida tra i più forti del circuito, la coppia di olimpionici Gianmarco Tamberi e Mutaz Barshim, con il possibile inserimento del coreano Woo Sang-Hyeok. Per l’azzurra Elena Vallortigara, con una delle migliori misure stagionali (1,98), la finale è l’obiettivo minimo. (

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