Coronavirus Italia: piano da 100mila dosi al giorno. Roma teme effetto Maneskin

Infermiera somministra il vaccino anti-Covid ad una anziana nell'ospedale Santa Maria della Pietà a Roma.
Infermiera somministra il vaccino anti-Covid ad una anziana nell'ospedale Santa Maria della Pietà a Roma. ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA. – Un nuovo piano vaccinale da centomila dosi al giorno dedicato agli over 60, con la riapertura di hub e drive-through. Il deja-vu della pandemia e delle sue contromisure stavolta arriva in piena estate, a fronte della rapida risalita della curva dei contagi da Covid: nelle ultime 24 ore sono stati 110.168, con il tasso di positività che si attesta al 26,8%, in lieve aumento rispetto a martedì, mentre le vittime sono state 106 in calo rispetto alle 157 delle ventiquattro ore precedenti.

Sull’aumento di positivi e di test effettuati potrebbero incidere anche i grandi eventi di queste settimane, così come paventato a Roma – dallo stesso assessore regionale del Lazio – per il concerto dei Maneskin sabato scorso al Circo Massimo. “Statisticamente è un dato che ci sta”, dice Alessio D’Amato spiegando che “l’effetto” sui casi si potrebbe evidenziare maggiormente “nel fine settimana”.

Prosegue anche l’aumento dei pazienti Covid negli ospedali. Nei reparti ordinari si sta per tornare sopra i 10mila ricoverati, mentre nelle terapie intensive sono 388 i pazienti, 13 più di ieri con 59 ingressi nelle ultime 24 ore. E nell’ultima settimana, dal 5 al 12 luglio la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere ha registrato, nei nosocomi aderenti alla sua rete sentinella, una crescita del 35,5%. Un balzo significativo rispetto all’incremento del 19% registrato nel corso della settimana precedente.

Ma se nei reparti ordinari il rialzo è ora del 38%, si assiste a una lievissima flessione del 7% nelle rianimazioni. Le contromisure sono già in campo, con il piano del secondo richiamo (dunque la quarta dose) appena partito per gli ultrasessantenni, regolato dalle linee guida indicate dal direttore dell’Unità di completamento della campagna vaccinale, il generale Tommaso Petroni, che ha inviato le disposizioni alle Regioni.

In un documento si invitano i governatori “a porre in essere una organizzazione dedicata” per raggiungere un target nazionale di somministrazioni giornaliere “che dovrebbe attestarsi almeno alle centomila dosi, valutando poi l’evoluzione del quadro epidemiologico e le eventuali ulteriori indicazioni delle autorità sanitarie italiane ed europee”. Sarà quindi necessario attivare un hub vaccinale ogni 50mila abitanti, dice ancora il generale nelle linee guida, integrato da altri punti vaccinali in strutture sanitarie fisse come presidi ospedalieri, case della salute e farmacie.

La platea stimata di chi potrà fare la quarta dose è di circa 12 milioni ai quali però va sottratto chi è guarito. E resta vitale anche il coinvolgimento dei medici di famiglia: “in uno scenario epidemiologico caratterizzato da una immunizzazione della popolazione fortemente diversificato – scrive Petroni – risultato in moltissimi casi da vaccinazioni e pregressa infezione, il coinvolgimento del medico di medicina generale appare fondamentale per proporre al singolo individuo la schedula più idonea”.

E il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, avverte: “è un errore attendere il vaccino aggiornato. Quelli di oggi, sebbene creati sul virus originario, funzionano molto bene contro la forma grave della malattia, anche contro la variante Omicron e le sue sotto-varianti. A quello dobbiamo tendere: a evitare terapia intensiva e ospedale”. Sileri chiarisce anche che per il prossimo autunno “non è prevista nessuna misura restrittiva”.

Molti territori, da Belluno a Terni, hanno già riaperto i drive-through per le dosi. Le stesse strutture potrebbero presto essere utilizzate nel Lazio anche per i tamponi (farmacie e laboratori restano i luoghi che producono il maggior numero di test), dove intanto sono stati riattivati gli hub vaccinali a Termini, Piazzale Ostiense, la Vela e Cinecittà. Nella regione si è registrato un aumento delle somministrazioni di circa il 40%, prevalentemente quarte dosi.

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