Djokovic vince e retrocede nell’Atp, rinuncia a NY

Djokovic bacia la coppa di Wimbledon. (ANSA)

ROMA.  – Trionfa a Wimbledon ma retrocede in classifica, e piuttosto che vaccinarsi contro il Covid è pronto anche a rinunciare agli US Open.

Ribadita la sua superiorità assoluta sull’erba più nobile, ieri sera Novak Djokovic è stato protagonista per la settima volta dell’esclusivo ballo che l’All England Club organizza ogni anno in onore dei vincitori dei Championships: abito blu, cravatta gialla su camicia bianca, il campione serbo ha condiviso sguardi e riflettori con Elena Rybakina, la tennista russo-kazaka vincitrice del torneo femminile.

La serata di festeggiamenti, protrattisi per tutta la notte, ha suggellato nel migliore dei modi due settimane che hanno regalato a Djokovic il quarto trionfo consecutivo sui prati di Church Road, il settimo in carriera. Eppure, all’indomani della vittoria in finale contro Nick Kyrgios, il serbo ha perso addirittura quattro posizioni nel ranking mondiale.

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Un paradosso assurdo, determinato dalla controversa decisione dello Slam londinese di escludere dai tabelloni i tennisti russi e bielorussi. Determinando così la reazione dell'ATP, che non ha assegnato punti validi per la graduatoria mondiale al terzo Slam della stagione. Una beffa per Djokovic, che si era presentato aLondra n.3 del ranking, poi promosso n.1 del seeding, e ora è scivolato al n.7 della classifica mondiale per via dei punti scaduti dallo scorso anno.

Ma di fronte allo Slam n.21 in carriera, è probabile che il 35enne campione serbo non se ne crucci più di tanto. Avendo stabilito il record di settimane in vetta al mondo (373), le sue priorità sono diverse. A cominciare dagli Slam, dopo aver staccato Roger Federer a 20 Slam, e dimezzato lo svantaggio da Rafa Nadal (22). A maggior ragione dopo quanto avvenuto in Australia, dove lo scorso gennaio le autorità di frontiera lo aveva prima trattenuto in un centro per immigrati, quindi respinto in quanto non vaccinato.

A distanza di mesi Djokovic non solo difende la sua posizione anti-vax, ma si è detto pronto a saltare anche il prossimo Slam negli Stati Uniti, dove è previsto l'obbligo vaccinale per chi arriva dall'estero. "Non sono vaccinato e non intendo vaccinarmi – ha dichiarato oggi ai media serbi presenti a Wimbledon -. L'unica possibilità per me sarebbe quella sull'abolizione del divieto di entrata negli Usa per i non vaccinati. Non sono sicuro che sia possibile una eccezione".

Come, viceversa, si augura John McEnroe che, rivolgendosi direttamente a Joe Biden, ha auspicato una soluzione favorevole al serbo. "Questi politici si stanno mettendo di mezzo un po' troppo. Lo hanno già fatto in Australia. Lasciate entrare questo ragazzo e fatelo giocare agli US Open, è una situazione ridicola!". Rassegnato, ma fermo sulle sue posizioni, Djokovic ha escluso che cercherà – come successo in Australia – un'esenzione. "Sono in vacanza, e intendo riposarmi per alcune settimane, al termine di un periodo faticoso di alcuni mesi. C'è stato tanto tennis e sono contento per questo. Ho ottenuto quello che volevo".

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