Presidente Mattarella: “Non respingere i migranti sulle navi”

Lusaka, 07/07/2022 (II mandato) Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell'intervento all'Assemblea Nazionale dello Zambi
Lusaka - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell'intervento all'Assemblea Nazionale dello Zambia, oggi 7 luglio 2022. (Foto di Paolo Giandotti - Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

LUSAKA. – Aprire “canali formali” nei Paesi di origine per fermare il problema dei migranti alla fonte “lavorando insieme”, convinti “che non sia salutare respingere le persone sulle navi una volta che hanno avuto accesso nei nostri Paesi”, in modo da evitare questo fenomeno in anticipo, “in modo proattivo”.

E’ la ricetta del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per gestire al meglio il fenomeno migratorio, illustrata all’assemblea parlamentare di Lusaka, in Zambia, ultima tappa della sua missione in Africa australe. Il capo dello Stato, facendo sue le parole del presidente zambiano, Hakinde Hichilema al Parlamento Europeo, sottolinea che l’apertura di questi canali “contribuirà anche a ridurre la migrazione illegale”.

Un discorso in cui Mattarella analizza il fenomeno anche dal punto di vista africano. La crisi provocata dalla pandemia, poi dalla guerra e quindi dal cambio climatico, sottolinea il Presidente, rischia di provocare “un’emigrazione disordinata e irregolare verso Occidente di tante energie giovanili che sarebbero utili” allo sviluppo del Continente.

Soprattutto la guerra in Ucraina, ammonisce il capo dello Stato, mette a rischio “il futuro di milioni di africani”, tenuto conto dell’aumento dei prezzi energetici e del blocco delle esportazioni di prodotti alimentari. Per far fronte a questo scenario è necessario che tra l’Unione europea e l’Africa si creino “partenariati più solidi”, nella consapevolezza che i due continenti, hanno “destini comuni”.

Ma per farlo è urgente rafforzare la cooperazione. Proprio la tragedia della pandemia e la crisi globale che ne è conseguita ha fatto capire che la parte più ricca del mondo deve fare molto di più. “L’esigenza di superare l’emergenza sanitaria e le sue pesanti conseguenze socio-economiche – osserva Mattarella – hanno posto al centro del dibattito mondiale, per la prima volta, temi quali l’accesso universale ai vaccini per la tutela della salute e le conseguenze sulle economie più fragili, imponendo modalità nuove e più efficaci di cooperazione”.

In questo ambito, Mattarella ricorda che l’Italia, nel quadro della sua Presidenza del G20 dello scorso anno, è stata in prima linea “nel promuovere la più ampia diffusione delle campagne vaccinali, e la consegna la scorsa settimana di 500.000 nuove dosi di vaccini rappresenta l’ultima, concreta, testimonianza di questo impegno”.

Occorre però andare oltre la gestione dell’emergenza, dando vita “a una significativa attività di produzione vaccinale e farmaceutica situata in Africa”. Insomma, salutando lo Zambia come Paese “modello di democrazia autenticamente africano, attento ai diritti dell’uomo, esempio per la regione”, Mattarella ribadisce che “il momento dell’Africa è ora”. Questo Continente, afferma tra gli applausi, “è il presente su cui investire per promuovere un futuro migliore”.

I dati demografici parlano chiaro: “Oltre il 60% dei 1,4 miliardi di africani ha meno di 25 anni e entro il 2050 – ricorda Mattarella – si stima che i giovani africani costituiranno oltre un quarto della forza lavoro mondiale. Abbiamo – conclude – una responsabilità condivisa: le enormi potenzialità, che possono recare beneficio all’intera umanità, non devono andare disperse”.

(dell’inviato Marcello Campo/ANSA)

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