Difende una donna dal compagno e viene ucciso

Ambulanza del 118.
Ambulanza del 118. (Archivio)

BOLOGNA. – Voleva proteggere una donna e il bimbo piccolo che lei aveva in braccio dalla violenza del compagno e ha pagato il suo gesto con la vita. Vitalie Sofrone, moldavo di 40 anni, da poco meno di venti in Italia, dove lavorava come corriere, è stato ucciso ieri sera a Parma, in un parcheggio della frazione Gaione, con una coltellata al cuore.

L’autore del delitto, un 27enne connazionale, ma con passaporto romeno, è stato in breve tempo rintracciato e arrestato. Aveva ancora con sé l’arma del delitto ed è stato portato in carcere, in attesa dell’udienza di convalida. Conosceva la coppia ed era stato collega di lavoro della vittima.

Tutto è successo in breve tempo, poco prima delle 22. Il 27enne e la compagna si erano dati appuntamento in un parcheggio, per un chiarimento su una relazione ormai al capolinea. I due hanno litigato e sono stati raggiunti anche da alcuni conoscenti, tra cui Vitalie. A quanto pare in questi giorni stava aiutando la donna, che ormai aveva lasciato la casa, per i maltrattamenti subiti. Si sta accertando se avesse presentato denuncia contro il compagno.

Quest’ultimo si sarebbe piazzato davanti a lei e al figlio con il coltello in mano, il 40enne allora si è messo in mezzo ed è stato colpito da un unico fendente, al petto. Sono stati chiamati i soccorsi, la Polizia e il 118, ma inutili sono stati i tentativi di salvarlo. Nel frattempo l’altro è scappato ed è stato diramato un alert: in breve tempo è stato rintracciato in un giardino pubblico nelle vicinanze, da una pattuglia dei carabinieri. È stato portato in caserma ed è stata sequestrata l’arma del delitto.

“So soltanto che non doveva succedere e che è stato un eroe a salvare un bambino e la donna”, ha detto la sorella della vittima, Svetlana, intervistata da Tv Parma. La cognata, Eugenia, lo ha ricordato come un grande lavoratore: “Era sempre disponibile, ci sapeva fare con tutti e ci mancherà per sempre. Ci tranquillizza un po’ perché sappiamo che ha fatto un gesto eroico”.

“Sono ancora troppi i casi di violenza sulle donne; le istituzioni devono sentirsi chiamate in causa perché è chiaro che il sistema di tutela delle vittime di violenza ha delle falle e la giustizia non può commettere errori. Servono operatori specializzati e formati, una rete di protezione efficace e un cambiamento culturale che ci liberi da misogine logiche di possesso”, ha commentato la vicepresidente della Camera e deputata M5s Maria Edera Spadoni.

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