In Nigeria ucciso altro sacerdote. Acs: “E’ caccia all’uomo”

In una foto del 2015 l'interno di una chiesa cristiana distrutta in un attentato terrorista.
In una foto del 2015 l'interno di una chiesa cristiana distrutta in un attentato terrorista. EPA/Henry Ikechukwu

CITTÀ DEL VATICANO. – Sono due i sacerdoti uccisi in questo fine settimana in Nigeria, uno al giorno, allungando così la linea di sangue che colpisce i cattolici nel Paese africano. “È oramai una caccia all’uomo”, ha affermato Aiuto alla Chiesa che Soffre dando oggi la notizia su Twitter del secondo sacerdote assassinato: padre Christopher Odia Ogedegbe, rapito ieri mattina ad Auchi, nello Stato di Edo, mentre andava a messa, e poi ucciso. Il suo corpo è stato ritrovato in serata. Acs, “profondamente addolorata, prega per la sua anima”.

Gli assassini di padre Christopher, comunque, a quanto pare sono stati presi. Lo ha riferito all’agenzia vaticana Fides il vescovo ausiliare della Diocesi di Minna, mons. Luka Sylvester Gopep. “I rapitori del sacerdote sono stati arrestati da un gruppo di giovani di Ikabigbo, Uzairue, Etsako West Lga. Due degli assassini sono stato catturati dalla comunità che era sulle tracce dei rapitori – aggiunge -.

I terroristi Fulani hanno aperto il fuoco sui loro inseguitori, ne hanno ucciso uno e ferito gravemente altri tre. Fra le vittime è rimasto ucciso anche padre Odia. I giovani non si sono arresi fino a quando non hanno preso i due membri della banda. Uno dei terroristi è stato bruciato a morte e l’altro è stato consegnato ai poliziotti. Il terrorista arrestato avrebbe fatto utili confessioni al Comando di Zona di Polizia”.

L’altro sacerdote assassinato, come riferito ieri, padre Vitus Borogo è stato ucciso sabato 25 giugno nella Prison Farm di Kaduna, ma “ogni settimana nigeriani innocenti perdono la vita in attacchi terroristici contro luoghi di culto, case e mezzi di trasporto, e molti sono anche i feriti o rapiti”, commenta Fides. Quello in cui ha perso la vita padre Odia è “il terzo attacco solo in questo mese e l’ultimo di 15 attacchi nelle 17 comunità parrocchiali quest’anno”, ha dichiarato padre Francis Agba, parroco della Parrocchia di Sant’Agostino, nello stato di Kaduna.

I crimini contro le vittime sono stati perpetrati entrambi nelle rispettive diocesi. Padre Vitus Borogo, era cappellano della comunità cattolica del Politecnico statale di Kaduna oltre che presidente dell’Associazione dei sacerdoti diocesani cattolici nigeriani. Padre Christopher Odia, era parroco della St. Michael Catholic Church, Ikabigbo, oltre che preside della St. Philip Catholic Secondary School, Jattu.

Ad oggi risultano 900 i cristiani assassinati tra gennaio e marzo. Il Paese dell’Africa occidentale è alle prese con un’ondata di violenza da parte di bande armate che spesso compiono omicidi e rapimenti a scopo di riscatto, principalmente in comunità rurali non protette. Dal 2009, quando è emersa l’insurrezione di Boko Haram, uno dei più grandi gruppi islamisti in Africa, che ha l’obiettivo di trasformare il Paese in uno stato islamico, la Nigeria vive in totale stato di insicurezza.

Domenica 5 giugno, uomini armati non identificati hanno attaccato la chiesa di San Francesco di Owo, nello Stato di Ondo, causando decine di morti e feriti, la cosiddetta “strage di Pentecoste”. Il giorno prima, sabato 4 giugno, un altro sacerdote cattolico era stato rapito a Obangede, nello Stato di Kogi. Risulta inoltre che alcuni giorni prima dell’attacco alla chiesa cattolica di San Francesco Saverio uomini armati avrebbero attaccato la Celestial Church of Christ, parrocchia di Oshofa, stato di Ogun. In seguito, nuovi attacchi hanno provocato morti e rapimenti il 19 giugno, nella chiesa cattolica di St. Moses, e in quella battista di Maranatha nell’area del governo locale di Kajuru (Lga), entrambe nello stato di Kaduna.

(di Fausto Gasparroni/ANSA)

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