Biden a G7 e Nato: nuove sanzioni e piano anti-Cina

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden durante il summit del G7. (
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden cammina davanti il logo della Nato a Bruxelles. (ANSA)

WASHINGTON. – Nuove sanzioni contro la Russia e aiuti all’Europa sull’energia. Il presidente americano Joe Biden vola dall’altra parte dell’Atlantico per partecipare ai vertici di G7 e Nato con la missione più difficile dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina: tenere un’unita l’alleanza anti-Putin, nonostante i costi dell’energia alle stelle e la crisi del settore che morde in Europa più che negli Stati Uniti.

Ma anche con l’obiettivo di rinsaldare  il fronte anti-Cina lanciando un piano per le infrasttutture che rappresenti un’alternativa alla Via della Seta.

L’energia sarà al centro della discussione tra i leader del G7 in Germania, secondo quanto ha spiegato un alto funcionario della Casa Bianca in un briefing a porte chiuse sul viaggio del presidente al quale ha partecipato anche l’ANSA. Biden vuole ribadire ai suoi alleati che è fondamentale continuare a diminuire la dipendenza energetica della Russia in modo da “massimizzare i costi per Putin” ma al contempo rassicurarli che gli Stati Uniti faranno il possibile per  ridurre al minimo le ricadute sul resto del mondo e sull’Europa in particolare.

L’embargo sul petrolio russo che Usa, Canada, Regno Unito e Ue hanno annunciato non è ancora abbastanza, lasciano intendere dall’amministrazione americana. É quindi probabile che al vertice al castello di Elmau si discuterà di altre misure per tagliare ulteriormente i ricavi della Russia senza scossoni per il mercato globale e senza cedere al ricatto di Mosca, che usa l’energia come un’arma.

In Germania Biden intende sollecitare anche una nuova serie di “misure concrete per aumentare la pressione sulla Russia”. La Casa Bianca non usa la parola “sanzioni” ma il messaggio è chiaro quando i suoi funzionari sottolineano che per il presidente americano il “G7 è stato leader nell’imporre sanzioni senza precedenti contro Mosca in risposta alla sua invasione dell’Ucraina”. Al vertice, come a quello della Nato in Spagna, interverrà virtualmente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Infine, il presidente americano lancerà una partnership per le infrastrutture per offrire un’alternativa alla Via della Seta cinese ai Paesi a medio e basso reddito, soprattutto nell’area dell’Indo-pacifico. Un progetto nato un anno fa, al summit del G7 in Cornovaglia, e dai contorni ancora poco chiari ma che, secondo il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, sarà uno dei “segni distintivi” della politica estera di Biden.

Dopo la Baviera, il presidente americano volerà in Spagna per il suo quarto summit della Nato da quando è alla Casa Bianca.

Anche qui l’Ucraina sarà al centro del dibattito, con le tensioni tra Turchia, Svezia e Finlandia che non accennano a diminuire. Al momento nell’agenda ufficiale non è in programa un bilaterale Erdogan-Biden ma l’amministrazione lascia intendere che un colloquio tra i due è possibile. “Questi Summit sono l’occasione per interagire con un certo numero di leader.

Gli Usa sono pronti a fare tutto il possibile per facilitare l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato, inclusi colloqui con la Turchia”, sottolineano funzionari della Casa Bianca.

Ma l’altro tema centrale sarà la Cina. Per la prima volta al vertice parteciperanno i leader di Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud e per la prima volta Pechino e le sue sfide saranno indicati come “fonte di preoccupazione” nella nuova versione del Concetto strategico che uscirà dal vertice.

La Cina dal canto suo ha minacciato la Nato che “flettere i muscoli nell’Asia-Pacifico”  può essere “molto pericoloso” avvertendo l’Alleanza di “non creare il caos nell’area come ha fatto in Europa”.

(di Benedetta Guerrera/ANSA).

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