MADRID — Piccoli segnali di riattivazione dell’asse Madrid-Barcellona dopo lunghe settimane di stallo. Per domani alle ore 16 è stata infatti fissata presso La Moncloa una riunione tra i due governi. Un incontro a cui parteciperanno il ministro della Presidenza Félix Bolaños e l’assessora regionale alla presidenza catalana Laura Vilagrà, ma non i rispettivi numeri uno, Pedro Sánchez e Pere Aragonès.
Il meeting arriva a pochi giorni dalle elezioni andaluse e mentre da Barcellona gli indipendentisti al governo sostengono di non considerare per nulla risolta la crisi politica apertasi dopo le rivelazioni riguardanti il cosiddetto ‘caso Pegasus’, ovvero una presunta operazione di spionaggio a esponenti del secessionismo con un malware.
“L’unico punto all’ordine del giorno è affrontare lo stallo nei rapporti tra i due governi per quanto riguarda il caso di spionaggio con Pegasus”, ha dichiarato la portavoce del governo catalano, Patricia Plaja.
Quel caso, venuto alla luce circa due mesi fa, aveva provocato una forte irritazione negli ambienti indipendentisti, convinti che dietro il presunto spionaggio ci fosse lo Stato. Un malcontento messo in mostra in particolare dal partito di Aragonès, Esquerra Republicana, che nel Parlamento nazionale si è mostrato più volte disposto a ritirare il sostegno garantito spesso in precedenza al governo Sánchez. Situazione che ha fatto addirittura vacillare la stabilità dell’esecutivo.
A quel momento di tensione, Sánchez e i suoi hanno risposto assicurando di essere disposti alla massima collaborazione per far luce sul caso Pegasus, negando coinvolgimenti diretti o attività illecite dell’intelligence. Ma gesti e prese di posizione a favore del “dialogo” non sono stati considerati sufficienti dal lato catalano, da cui sono pervenute più volte richieste di “assunzioni di responsabilità”, non placate con la sostituzione della direttrice dei servizi segreti Paz Esteban (avvenuta in realtà dopo che il governo ha rivelato che lo stesso premier, oltre a due ministri, erano stati a loro volta spiati con Pegasus).
A causa di questo caso, i rapporti tra le due parti hanno subito un netto rallentamento: prova ne è il fatto che, a un mese e mezzo da quando Sánchez e Aragonès avevano fatto sapere di essere d’accordo per riunirsi in un incontro ad hoc sulla vicenda, i due leader non si sono ancora visti.
Nonostante questa situazione scomoda, che per Sánchez si aggiunge ai problemi legati all’inflazione alle stelle e altre conseguenze della guerra in Ucraina, nonché alla brutta sconfitta del suo partito in Andalusia, il governo mantiene l’obiettivo di mantenere con la Catalogna relazioni di “normalità” e di “dialogo”, secondo la portavoce dell’esecutivo centrale Isabel Rodríguez.
Redazione Madrid