Presidente Mattarella: “L’azione a favore dei rifugiati va rafforzata”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Roberta Metsola, Presidente del Parlamento europeo incontrano una rappresentanza di studenti delle scuole ambasciatrici del Parlamento europeo
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Roberta Metsola, Presidente del Parlamento europeo incontrano una rappresentanza di studenti delle scuole ambasciatrici del Parlamento europeo (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

ROMA. – Tanto si è fatto ma tanto ancora c’è da fare. E a spronare l’Italia a fare di più nella ricorrenza della Giornata Mondiale del Rifugiato è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’azione a favore dei rifugiati per Mattarella “va rafforzata ora, nei momenti di accentuata crisi, secondo quell’approccio multilaterale, del quale l’Italia è storica e convinta sostenitrice” per proteggere “quei milioni di donne, uomini e bambini costretti da conflitti armati, discriminazioni, violazioni e abusi dei loro diritti e libertà fondamentali, a fuggire dal proprio paese alla ricerca di un presente e di un futuro migliori’.

Fare di più anche nel percorso di integrazione di coloro che ormai da anni vivono nel nostro Paese. Un’esigenza sentita da gran parte del Parlamento che, come annunciato dal presidente della Camera Roberto, venerdì prossimo affronterà il tema dello Ius Scholae in Aula. Per il presidente della Camera si tratta di un “provvedimento di assoluta civiltà”.

“E’ giusto – ha puntualizzato Fico – che i ragazzi dopo aver fatto un ciclo scolastico possano essere cittadini italiani. Ci sono delle persone che fanno 10 anni di ciclo scolastico, parlano non solo italiano ma anche i nostri dialetti e non hanno la cittadinanza italiana. Siamo all’assurdo”.

In una tavola rotonda organizzata dall’Unhcr a Roma, Chiara Cardoletti, Rappresentante Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, ha ricordato che quest’anno al livello globale si è arrivati a cento milioni di persone tra sfollati e rifugiati “Un record mai visto prima”. Solo l’anno scorso ci sono stati 49 conflitti. L’ultimo, in Ucraina con 6,9 milioni di persone. L’89% di queste persone vivono in Paesi in via di sviluppo. ”

Questi 100 milioni di persone – le ha fatto eco la viceministra Affari Esteri e Cooperazione Internazionale Marina Sereni – non è vero che arrivano tutti in Italia e in Europa. La stragrande maggioranza di queste persone trovano rifugio in Africa, in Asia, in Medio-Oriente, in America Latina’”. Per Sereni è “un fenomeno di una tale portata e di tale importanza da non poter essere usato nelle campagne elettorali’.

A giudizio del presidente della Comunità Sant’Egidio Marco Impagliazzo bisogno incrementare “i corridoi umanitari” visto che sono “strumenti legali” Ed ha annunciato “una grande operazione operazione con la Libia che dovrebbe concludersi il 30 giugno per liberare le persone dai centri di detenzione libica”, mentre tra poche settimane verranno accolti “tanti migranti afghani fuggiti in Pakistan e Iran grazie alla collaborazione con il ministero dell’Interno e degli Esteri riusciremo a farli venire in Italia”.

Nonostante i tanti problemi, però, l’Italia è un paese di cui andare orgogliosi su questi temi, ha sostenuto Cardoletti perchèé”continua a guardare non solo a se stesso ma anche fuori: il Governo italiano guarda al Mediterraneo, all’Afghanistan, alla Russia e che cerca di mantenere un dialogo. E non è un lavoro da poco, e più che i fondi che mette a disposizione di tutte noi organizzazioni internazionali, della società civile, è il lavoro che fa ogni giorno per ricordare a tutti che una volta che il dialogo non c’è più, non c’è più e quindi bisogna mantenerlo intatto. Una delle cose più importanti che fa il Governo italiano è che è parte integrante della soluzione perché senza il dialogo i conflitti non si eliminerebbero più”.

(di Emanuela De Crescenzo/ANSA)

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