Covid: verso addio alle mascherine al chiuso. Diminuiscono i ricoveri

Un'aula della Facoltà di Economia dell'Università di Genova, dove gli studenti universitari dal 1 marzo sono tornati, in parte, nelle aule per seguire le lezioni in presenza,
Un'aula della Facoltà di Economia dell'Università di Genova, dove gli studenti universitari dal 1 marzo sono tornati, in parte, nelle aule per seguire le lezioni in presenza, Genova, 03 marzo 2021. ANSA/LUCA ZENNARO

ROMA. – Verso l’addio alle mascherine al chiuso in Italia, complici i dati che indicano un calo progressivo di casi e ricoveri: è questa la prospettiva per la quale il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ritiene che “ci siano le condizioni”: è una “rimozione delle misure restrittive in linea con L’obiettivo del Governo” che, ha detto, è “creare le condizioni di convivenza con il virus”.

Nel frattempo arrivano i dati sulla circolazione della sottovariante BA:5 di Omicron, che dall’inizio di maggio a oggi in Italia è aumentata dallo 0,41% al 13%, secondo i calcoli fatti dal Ceinge-Biotecnologie avanzate sulla base delle sequenze genetiche del virus SarsCoV2 depositate nel nostro Paese nella banca dati internazionale Gisaid. In generale l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) indica che la pandemia continua a rallentare, con il 12% in meno in tutto il mondo, ad eccezione della Regione del Mediterraneo Orientale dell’Oms, che comprende la striscia che dal Nord-Africa e raggiunge il Pakistan.

Mentre migliora la situazione in Portogallo, dove i nuovi casi erano aumentati nelle ultime settimane sulla spinta della sottovariante BA.5, si nota una ripresa dei contagi in Germania, Francia, Austria, Belgio e Olanda. Fra le sottovarianti che potrebbero causarla c’è ancora la BA.2, con BA.2.12.1, BA.5 e BA.4. I numeri sono ancora pochi per dire se una di queste nuove sottovarianti potrà causare una nuova ondata di Covid-19: “è possibile, anche se sarebbero necessari più dati”, osserva il genetista Massimo Zollo, coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge e dell’Università Federico II di Napoli.

Quello che è chiaro, ha aggiunto, è che “il virus cerca di agganciarsi alle cellule in modo più efficiente”. Dal 25 maggio a oggi, prosegue, nel nostro Paese “sono state depositate 219 sequenze del virus SarsCoV2 e, di queste, 29 sono della sottovariante BA.5: è chiaro che con numeri come questi non è possibile tracciarla con esattezza in Italia”.

Le sequenze finora ottenute “provengono da Umbria, Lombardia ed Emilia Romagna, ma – rileva – è probabile che la BA.5 sia presente anche in altre regioni”. Intanto i numeri ministero della Salute indicano che in 24 ore i nuovi casi sono diminuiti da stati 28.082 a 22.361, e che i decessi sono aumentati da 70 a 80. I casi sono stati rilevati con 188.024 test, fra molecolari e antigenici rapidi, con un tasso di positività dell’11,8%, stabile rispetto al 12% di ieri.

Complessivamente gli attualmente positivi sono 628.995, ossia 18 in meno in un giorno, e sono stati 17.566.061 gli italiani contagiati dall’inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 167.169. I dimessi e i guariti sono 16.769.897, con un incremento di 22.827 in un giorno. Per quanto riguarda i ricoveri, nelle terapie intensive sono 199, 20 in meno in un giorno, e gli ingressi giornalieri sono stati 18; nei reparti ordinari sono 4.296, 46 in meno in 24 ore. Sempre sui ricoveri, la Fiaso rileva che diminuiscono per la quinta settimana consecutiva: del 16,3% nei reparti ordinari e del 24,2% nelle rianimazioni

Nel frattempo si guarda all’autunno e si preparano nuove contromisure. L’Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha adottato il primo elenco dei farmaci considerati critici per l’emergenza sanitaria da Covid-19 e negli Stati Uniti l’azienda Moderna ha annunciato i dati positivi di una versione aggiornata del suo vaccino anti Covid-19 contro la variante Omicron, dopo una sperimentazione condotta si 814 volontari.

Non sono però noti eventuali dati sull’efficacia del nuovo vaccino contro le sottovarianti BA.4 e BA.5 ,che secondo molti esperti potrebbero diventare dominanti nell’autunno. Si prepara all’autunno anche il Consiglio degli esperti del governo tedesco sulla pandemia, nella convinzione che “non è certamente finita”. Di autunno ha parlato anche Costa, per il quale “è ragionevole pensare che in autunno potremo avere dei vaccini aggiornati”.

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