Lega e FdI misurano le forze. Sotto esame campo largo Pd-M5s

Cittadini votano a Merano per rinnovare il consiglio comunale, 10 ottobre 2021.
Cittadini votano a Merano per rinnovare il consiglio comunale, 10 ottobre 2021. ANSA

ROMA. – Il voto di domenica sarà un giro di prova per le politiche 2023. Per il centrodestra, le urne daranno indicazioni sui rapporti di forza interni, in particolar modo fra la Lega, che sembra aver perso un po’ di smalto, e FdI, che viene dato in accelerazione. Anche per il centrosinistra sarà un’occasione per pesare tenuta e calibri, specie quelli del M5s, che si sta (ri)strutturando sull’impronta di Giuseppe Conte.

Ma le urne serviranno anche a verificare il gradimento del patto Pd-5 Stelle, che a livello nazionale deve fare i conti con le divergenze sull’invio di armi in Ucraina e sul termovalorizzatore a Roma. C’è poi il tema del centro. Capirne l’influenza non sarà cosa facile, visto che va in ordine sparso: Iv alleata con centrosinistra o centrodestra a seconda del candidato, e Azione che, dove può, con più Europa prova a correre da sola.

Il test è comunque pesante. I partiti si misureranno sulle matite copiative di 9 milioni di persone. L’ordine di grandezza lo dà il confronto con gli oltre 51 milioni di italiani che, nello stesso giorno, potranno esprimersi sui referendum sulla giustizia.

Gli elettori sono chiamati al voto per scegliere i sindaci di un migliaio di comuni, fra cui 26 capoluoghi, 22 di provincia e 4 di regione, cioè Genova, Palermo, Catanzaro e L’Aquila. Il senso della partita nel centrodestra emerge dalle tensioni di questi giorni fra Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

A Parma “la scelta di FdI di correre da sola probabilmente ci impedisce di vincere al primo turno”, ha accusato il leader della Lega. Là il centrodestra si presenta diviso: l’ex sindaco Pietro Vignali è sostenuto da Forza Italia e Lega, ma non da Fratelli d’Italia, che candida Priamo Bocchi. Ma a Parma anche il campo largo si è inceppato. Il M5s, che dieci anni fa conquistò la città con Federico Pizzarotti, non sarà presente sulla scheda elettorale, mentre il Pd sostiene Michele Guerra, “delfino” del primo cittadino uscente.

Meloni ha risposto alle accuse di Salvini su Parma ricordando che anche Forza Italia a Verona e la Lega a Messina vanno da sole. Verona è una delle città più tenute d’occhio, per misurare l’esito della tornata elettorale. Il centrosinistra si affida all’ex calciatore Damiano Tommasi, mentre FdI e Lega puntano su Federico Sboarina. Forza Italia invece appoggia l’ex leghista Flavio Tosi, che piace anche a Italia Viva.

A Messina è la Lega a ballare da sola, con Federico Basile, mentre FI e FdI appoggiano Maurizio Croce. Movimento, Pd e liste civiche stanno con Franco de Domenico. Partite clou anche a Genova e Palermo, con scontri fra centrodestra e campo largo. Nel capoluogo ligure il sindaco uscente Marco Bucci è sostenuto dal centrodestra. Bucci piace anche ad Azione e Italia viva, che però non presentano i simboli. I progressisti sono con Ariel Dello Strologo.

A Palermo, Roberto Lagalla unisce Lega, FdI e Fi. Il campo largo ha Franco Miceli. La Sicilia sarà terreno di prova delle coalizioni anche per le regionali di autunno. Nel centrodestra, FdI vuole ricandidare Nello Musumeci, ma il resto della coalizione prende tempo. I progressisti stanno pensando di scegliere il candidato con le primarie.

Oltre che sui rapporti di forza interni, domenica il centrodestra potrà avere un riscontro anche sulle influenze territoriali, con FdI che punta a insidiare la Lega al nord. Mentre Salvini potrà misurare il gradimento di ‘Prima l’Italia’, la lista con cui si presenta a Palermo, Messina e Taranto.

Meno indicativo sembra invece l’esito dei referendum sulla giustizia promossi dalla lega coi Radicali. Nel 2017, dei 26 capoluoghi al voto, 19 andarono al centrodestra, sei al centrosinistra e uno (Parma) a un civico. “Il nostro obiettivo – ripete Letta in questi giorni – è dimostrare che con il campo largo siamo in grado di essere più competitivi e di vincere in più città e di far sì che il centrosinistra possa limitare e fermare questa destra”.

(di Giampaolo Grassi/ANSA)

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